Al Jazeera, la tv del Qatar al centro delle polemiche

Dal 1996, anno del lancio delle sue trasmissioni in arabo, la tv del Qatar Al Jazeera – fondata dall’emiro Hamad bin Khalifa al-Thani – si è affermata progressivamente, in particolare dopo l’avvio delle trasmissioni in inglese nel 2006, come una fonte di notizie capace di competere con i grandi media occidentali, in particolare per quel che riguarda la copertura di Africa e Medio Oriente. E’ considerata una pioniera nel mondo arabo, introducendo un giornalismo professionale molto diverso dalle emittenti di stato della regione. Oggi Al Jazeera opera attraverso una vasta gamma di piattaforme multimediali, compresi canali tv in arabo e inglese, siti web, social media e applicazioni mobili. Questo le permette di raggiungere un vasto pubblico in tutto il mondo. I suoi giornalisti e operatori – è il caso della guerra a Gaza – si trovano spesso in contesti dove altri hanno difficoltà ad arrivare. L’emittente ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per i suoi scoop e la sua copertura di eventi internazionali. Tra le esclusive più celebri ci fu la trasmissione del video di Osama bin Laden in cui di fatto rivendicava la responsabilità degli attacchi dell’11 settembre contro gli Stati Uniti. Tuttavia è sempre stata contestata da chi la considera schierata e parziale. E’ stata anche oggetto di censure e chiusure da parte di governi che non ne gradivano l’attività, accusandola di spalleggiare forze d’opposizione. Ad esempio, il governo egiziano chiuse gli uffici di Al Jazeera nel Paese nel 2013, in seguito al colpo di Stato militare che destituì l’allora presidente Mohamed Morsi. Il Cairo l’accusò di essere vicina ai Fratelli Musulmani, organizzazione considerata terroristica dalle autorità egiziane. Nel 2017 l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti insieme ad altri Paesi arabi l’hanno accusata di sostenere gruppi estremisti e promuovere instabilità nella regione. Chiusero gli uffici di Al Jazeera sul loro territorio, chiedendo a Doha addirittura la fine delle trasmissioni. Il governo siriano ha chiuso gli uffici di Al Jazeera nel Paese per alcuni mesi durante il periodo degli scontri del 2011 e della successiva guerra civile, accusandola di sostenere l’opposizione armata. Lo stesso accadde in Libia sempre nel 2011: il governo di Muammar Gheddafi oscurò Al Jazeera accusando l’emittente di sostenere i ribelli.

Calcio: il Governo pensa a Agenzia per controllo dei bilanci club

Un altro terremoto sul mondo del calcio. Si chiama Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. È l’organo pensato dal Governo per sostituire la Covisoc e controllare bilanci e conti delle società professionistiche di calcio (e basket). Un progetto arrivato nelle ultime ore anche sul tavolo della Federcalcio e del Coni, costringendo Gabriele Gravina a convocare per oggi pomeriggio alle 18 una riunione d’urgenza in Via Allegri con i presidenti delle componenti federali. Il documento emerso è la bozza di un decreto legge interamente dedicato allo sport da discutere nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri con la volontà governativa di attuarlo nel minor tempo possibile (entro un anno). Ma cosa potrebbe fare l’Agenzia che sarà un ente pubblico non economico, con sede a Roma, posto sotto la vigilanza di Palazzo Chigi o del ministro dello Sport? Tra i poteri, si legge nel documento, ci sarebbero anche quelli di verifica nella consegna della documentazione prevista dalla normativa federale ai fini del rilascio della licenza nazionale. E ancora: potrebbe effettuare anche verifiche e ispezioni presso le sedi delle società e richiedere di fornire chiarimenti laddove necessario. In sostanza quello che oggi fa la Covisoc per la Figc in sede di accettazione delle domande di iscrizione ai campionati, su cui l’ultima parola ce l’ha comunque il consiglio federale. Perché nel sistema attuale il controllo economico è in capo alle federazioni con il Coni a fissare modalità e principi generali. Da qui la decisione di indire un vertice federale per cercare di chiarire alcuni contorni, ancora poco definiti, e soprattutto perché secondo la Federcalcio, la proposta del Governo viene vista come un’invasione di campo dell’autonomia dello sport da parte della politica. Di vedute opposte l’esecutivo che sottolinea come l’agenzia non si sostituirebbe alla federazione nella decisione finale di iscrizione o meno ai campionati dei club. Fonti governative precisano inoltre che la legge dell’81 ha previsto l’introduzione dei controlli finanziari ma senza mai parlare di controlli interni con le federazioni che negli ultimi anni si sono ritrovate così a riempire un vuoto. Una legge, però, che dalla Figc fanno notare sia stata abrogata con decreto legislativo del 2023. Nel documento inviato direttamente dal ministro Abodi a Federcalcio e Coni si legge come l’agenzia sarebbe “dotata di autonomia regolamentare, organizzativa e finanziaria, operando con indipendenza di giudizio e di valutazione”. L’organo sarebbe di stampo collegiale con massimo 30 unità e dunque formato da un presidente e due componenti nominati dal presidente del Consiglio dei Ministri o dall’autorità di governo competente in materia di sport (il ministro Abodi in questo caso). La durata del mandato delle cariche sarebbe di 4 anni, senza la possibilità di esser rinnovate e inoltre sarebbero incompatibili con gli organi di vertice del Coni, delle Federazioni con settori professionistici e con gli organi di vertice delle leghe di riferimento. Infine i costi per il funzionamento dell’agenzia, oggi stimati intorno ai 2,5 milioni l’anno e a carico dei club. Nel frattempo le leghe professionistiche non commentano e vogliono aspettare l’incontro di lunedì per avere un quadro più chiaro.

Al via ‘Napoli Design Week’, al centro la cultura del design

Napoli Design Week’: parte la prima edizione della manifestazione che promuove la cultura del design per valorizzarne il ruolo nella trasformazione degli ambienti di vita e nel miglioramento della qualità estetica, economica e sociale della città. L’iniziativa, ideata e organizzata dal DiARC – Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Adi Delegazione Campania, in partenariato con la Apple Developer Academy e le Edizioni Cratèra, si terrà da oggi 6 maggio a venerdì 10 maggio 2024, principalmente a Palazzo Gravina, sede storica della facoltà federiciana di Architettura, e offrirà un ricco programma di mostre, installazioni, conferenze, seminari, workshop, presentazioni di libri e proiezioni di film. ‘NapoliDesign Week’ verrà inaugurata lunedì 6 maggio, alle 15, nell’Aula Magna di Palazzo Gravina. Apriranno la cerimonia Michelangelo Russo, direttore del DiARC, e Massimo Perriccioli, coordinatore scientifico della manifestazione. Interverranno, tra gli altri, Matteo Lorito, Rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, Laura Lieto, assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Antonella Venezia, Presidente Adi Delegazione Campania, e Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo. Nell’ambito della Design Week a Napoli sarà presentato, per la prima volta al pubblico, anche il nuovo progetto di arredi per gli istituti penitenziari italiani frutto di quai quattro anni di lavoro. La mostra per arredi per il sistema penitenziario italiano è a cura di Marella Santangelo e Paolo Giardiello con Rita Fischer, Maria Masi, Martina Carandente, Annunziata Ambrosino. ‘La cultura del design a Napoli si distingue a livello nazionale ed internazionale per il ruolo di spicco dei progettisti e degli studiosi che l’hanno plasmata, per la creatività nel rispondere alle sfide dell’innovazione tecnologica, per la capacità di interpretare una tradizione manifatturiera di altissimo valore tecnico e artistico, per l’attenzione ai temi sociali e ambientali, per l’attitudine all’ascolto delle comunità’, sottolinea il professore Perriccioli. ‘Napoli Design Week’ – informa una nota – ha un programma di iniziative molto ricco. Per citarne solo alcune: martedì 7 maggio nell’Aula Magna di Palazzo Gravina, alle 9.30, si terrà la mostra – convegno su “Il Design da Napoli: i maestri napoletani. Teoria, ricerca e didattica” e alle 16.30 la mostra – convegno su “Riccardo Dalisi. Design e Architettura per educare”. Mercoledì 8 maggio alle 11, nell’Atrio di Ingegneria, a Piazzale Tecchio, ci sarà l’inaugurazione dell'”Allestimento temporaneo per gli 800 anni di Federico II” e alle 15, nell’Aula Magna di Palazzo Gravina, si terrà la tavola rotonda sul tema “Riflessioni per una didattica del Design Meridiano”. Giovedì 9 maggio nell’Aula Magna di Palazzo Gravina, alle 17, verrà presentato il concorso di idee “Welcome to Napoli. Design per la città accogliente”. Venerdì 10 maggio alle 9, nell’Aula Magna di Palazzo Gravina, si terrà l’vento “Casciamericana – il museo emigrante. Progetto per un display espositivo itinerante”.

Colpito da infezione,muore in Scozia 32enne italiano

E’ morto venerdì a Edimburgo per le conseguenze di una infezione Mauro Carminati, ingegnere matematico di 32 anni che era arrivato da pochi giorni in Scozia in vacanza.

Lo riporta l’Eco di Bergamo a cui la zia di Mauro, Marina, ha raccontato quanto accaduto. Quella in Scozia era una vacanza che Mauro sognava da tanto, così il trentaduenne, originario di Stezzano, in provincia di Bergamo, e impiegato alla Lamborghini, ha approfittato dei giorni di ponte ed è partito il 26 aprile. Sarebbe dovuto restare solo cinque giorni ma proprio il 26 si è accorto di un gonfiore alla gamba. Dopo il gonfiore la gamba è diventata nera. A quel punto Mauro è andato in ospedale. Ma l’infezione si è diffusa rapidamente ed è arrivata ai polmoni provocando una polmonite. La situazione è precipitata e il giovane ingegnere è stato trasferito in terapia intensiva. Una situazione preoccupante che ha spinto il primo maggio la mamma Cinzia, il papà Fabrizio e la zia a recarsi ad Edinburgo. “Era ancora lucido e parlava, poi la febbre si è alzata ed è subentrata un’emorragia cerebrale – ha spiegato la zia Marina – inizialmente i medici pensavano che all’origine ci fosse un batterio e gli avevano somministrato tre cicli di antibiotici, che non hanno però dato gli esiti sperati. Hanno quindi capito che all’origine dell’infezione c’era in realtà un virus. Mauro stava benissimo, godeva di ottima salute: è stato un fulmine a ciel sereno. Se avesse sospettato di non stare bene, non sarebbe nemmeno partito per questa breve vacanza che sognava da così tanto”. Laurea breve presa con 110 e lode al Politecnico di Milano, e la magistrale ottenuta sempre con il massimo dei voti all’Università di Monaco di Baviera, Mauro aveva lavorato quattro anni nel quartiere generale dell’Audi a Ingolstadt prima di rientrare in Italia nel 2020 e iniziare il lavoro alla Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Per questo durante la settimana Mauro – appassionato di trekking, fotografia e viaggi – viveva a Crevalcore, in provincia di Bologna.

Nasce il centro per l’Ia, si parte da auto e aerospazio

Torino sarà la base del centro AI, con lo smistamento delle applicazioni dell’intelligenza artificiale ai settori industriali: si partirà da aerospazio e automotive, ma l’obiettivo è andare oltre.

A battezzarla – nella cornice storica del Museo del Risorgimento di Torino – sono stati tre ministri: Giancarlo Giorgetti dell’Economia, Adolfo Urso delle Imprese e del Made in Italy e Anna Maria Bernini dell’Università. Con loro il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio, ma anche molti manager di grandi gruppi. “Lo Stato spenderà nei prossimi cinque anni 1,7 miliardi nell’intelligenza artificiale, ma non conta il dispiegamento di risorse, quanto la capacità di spenderle efficacemente” spiega Giorgetti. “E’ la sommatoria degli stanziamenti in diversi ambiti dell’intelligenza artificiale. Ci rendiamo conto che rispetto all’ammontare degli investimenti dei colossi americani e cinesi magari è poca cosa. L’importante è focalizzarsi su un aspetto forte della nostra economia che è la manifattura. Se ci concentriamo sull’intelligenza artificiale applicata alla manifattura possiamo dire la nostra”, aggiunge il ministro dell’Economia. “E’ un evento importante per Torino, per il Paese e per il sistema industriale. Non poteva che nascere qui, dove è partita la rivoluzione industriale. La persona deve essere sempre al centro” dice Urso che sottolinea il collegamento con i centri di Genova, Bologna e Pavia. “Non dobbiamo subire l’intelligenza artificiale, ma governarla. L’azione del governo è finalizzata a incardinare nel Paese infrastrutture strategiche di ricerca” afferma Bernini. La sede di partenza sarà nella cosiddetta “farfalla”, lo stabile accanto al grattacielo della Regione Piemonte nato per ospitare i convegni e gli eventi. Sarà presieduta da Fabio Pammoli, docente di Economia al Politecnico di Milano. Giorgetti ha indicato “target sfidanti”: entro 3 anni le entrate da risorse esterne devono essere pari al fondo di dotazione dello Stato di 20 milioni, entro 5 anni i proventi da collaborazione industriale dovranno superare la dotazione del fondo statale. “Apprezziamo l’iniziativa del governo di istituire una Fondazione dedicata che potrà mettere a sistema e dare impulso al mondo della ricerca, dell’industria e degli investimenti finanziari. Come Cdp Vc collaboreremo attivamente per contribuire alla riuscita dell’iniziativa” afferma l’amministratore delegato di Cdp Venture Capital, Agostino Scornajenchi. “È un progetto a cui lavoriamo dal 2020, avevamo iniziato con l’ex sindaca Appendino e siamo andati avanti con Lo Russo. il Covid lo ha rallentato senza mai metterlo in discussione. È un fatto storico per l’Italia e per il Piemonte” sottolinea Cirio. “Un nuovo salto epocale come la rivoluzione industriale e quella digitale. Il fatto che il governo abbia scelto Torino punto di partenza. Torino è una delle capitali industriali d’Europa, l’ambizione che dobbiamo avere è continuare a fare squadra”, aggiunge Lo Russo.

Online 3500 domande test medicina, ci si può esercitare

Da oggi ci si potrà esercitare per test di accesso a Medicina, il primo a fine maggio. È disponibile infatti online il database con 3500 domande da cui verranno estratti i quesiti gli esami di accesso alle facoltà di Medicina e Veterinaria. “A partire da oggi – spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – tutti gli studenti potranno iniziare a esercitarsi in vista della prima prova che si terrà a fine maggio. E quest’anno con una certezza in più: le 60 domande saranno estratte da questa banca dati che abbiamo voluto rendere pubblica proprio per superare alcune criticità che si erano manifestate con i vecchi quiz. Si tratta comunque di una tappa intermedia, c’è una riforma alle porte, con un obiettivo chiaro: mettere lo studente e le sue aspirazioni al centro della nostra azione”, conclude Bernini.

Il database, consultabile attraverso il portale https://accessoprogrammato.mur.gov.it/2024/ e al sito https://domande-ap.mur.gov.it/ realizzato ad hoc dal Consorzio CINECA, contiene tutte le 3500 possibili domande e relative risposte per le prove del 28 (Medicina) e 29 (Veterinaria) maggio 2024. Gli studenti, e non solo, possono eseguire simulazioni dei test in forma anonima, il cui esito è valutato da un applicativo di intelligenza artificiale. Inserendo poi un codice identificativo a propria scelta, è possibile ripetere i test su versioni di volta in volta mirate in base alle prove sostenute in precedenza, affrontando così argomenti sui quali si è risultati più bisognosi di approfondimento. I quiz vertono, infatti, sulle cinque materie richieste (competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, chimica, biologia, fisica e matematica) e consentono di filtrare le domande per argomento e parola chiave. “Questo strumento – spiega il ministero – è stato ideato con l’obiettivo di aiutare tutti a valutare il proprio livello generale di conoscenza sulle materie oggetto dei test e a prepararsi più facilmente”. I risultati delle simulazioni non rappresentano una valutazione formale delle competenze, né vengono in alcun modo associati alla persona che le esegue. Il codice identificativo, che si può fornire in maniera facoltativa, serve esclusivamente a identificare le proprie simulazioni, in modo da poterne conservare uno storico e ottenere nuove simulazioni sulla base delle specifiche aree di miglioramento.

“Volevano uccidermi”, ritrovata la maestra scomparsa

Un sequestro di persona. E’ questa l’ipotesi su cui si concentrano le indagini sul caso di Milena Santirocco, la donna scomparsa di casa in Abruzzo per una settimana e ritrovata ieri sera alla periferia di Caserta.

“Mi hanno rapito due uomini, volevano uccidermi”, ha detto la donna ai primi soccorritori tra cui una barista di Castel Volturno. “Milena non si è allontanata volontariamente da casa e dai suoi cari. La Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti per sequestro di persona e in queste ore sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto a Milena in questi giorni”, spiega il legale della famiglia Antonio Cozza aggiungendo che “i familiari aspettano con ansia il ritorno a casa di Milena e solo dopo aver parlato con lei potranno effettivamente avere contezza e fugare ogni dubbio su quanto realmente successo”.

Santirocco, 54 anni, maestra di ballo, è stata ritrovata attorno alle 22.30 ieri sera alla periferia di Caserta in buone condizioni di salute dopo che se ne erano perse le tracce lo scorso 29 aprile: le ricerche, anche in mare, si erano concentrate fra Torino di Sangro e Vasto. La donna è stata ascoltata per quasi 7 ore dal pm di Vasto Silvia Di Nunzio. Sulla intera vicenda la polizia del Commissariato che indaga dovrà trovare riscontri. Due gli elementi che avevano insospettito gli investigatori nei giorni della scomparsa, il profilo Facebook della donna risultava cancellato e il telefono spento. Inoltre la sua auto era stata trovata a Torino di Sangro con una gomma a terra. Ed era stato accertato che qualche mese fa Milena si era rivolta ad un parroco per una benedizione per un presunto maleficio ricevuto nella palestra dove lavorava. A partecipare alle ricerche della donna, originaria di Lanciano, un folto gruppo coordinato dalla Prefettura di Chieti e costituito oltre che dai vigili del Fuoco, da tutte le forze dell’ordine, unità cinofile molecolari, sommozzatori della Guardia di Finanza e numerosi volontari della Protezione civile. Dopo alcune segnalazioni giunte all’associazione per le persone scomparse ‘Penelope’ le perlustrazioni si erano spostate più a sud, anche a Vasto, e in mare fino a Termoli dove pattuglia una motovedetta della Guardia Costiera. Era stata perlustrata anche la vasta lecceta di Torino di Sangro dove la donna andava spesso e dove domenica scorsa il suo telefono cellulare è stato tracciato, alle 18.37, per l’ultima volta. La donna inoltre mandò le ultime foto ai figli alle 15.38.

A 21 anni uccisa a Napoli dal pirata della strada

Alla fine si è consegnato il pirata della strada che all’alba ha investito e ucciso a Napoli una ragazza di 21 anni, Sara Romano, che stava tornando a casa al termine di una serata con le amiche. Un paio d’ore prima, in circostanze quasi analoghe, un’altra giovane, di 27 anni, era rimasta ferita gravemente ed è ora in prognosi riservata dopo essere stata travolta da una vettura che si è fermata poi una mezz’ora dopo in un quartiere, Fuorigrotta, non distante da dove è avvenuto l’investimento mortale.

Quella di oggi è stata una vera e propria strage sulle strade italiane, con sei morti in poche ore, quasi tutti giovani La ragazza di 21 anni, insieme con tre amiche, uscita da un locale al termine di una serata, è salita verso le 6,30 sull’auto per tornare a casa: dopo pochi metri ha chiesto alla conducente di fermarsi, in via Cattolica, una strada di collegamento tra la zona di Cavalleggeri d’Aosta e Coroglio, nella parte occidentale della città, per mettersi lei alla guida della vettura di cui era proprietaria. Sara è scesa per mettersi al volante, ma non ha fatto in tempo perchè è stata investita da un’auto che sopraggiungeva (i testimoni hanno indicato che era un Suv di grossa cilindrata), e che l’ha uccisa sul colpo per poi far perdere le proprie tracce. La ragazza investita, residente nel centro storico di Napoli, è morta sul posto.

La Polizia Municipale intervenuta per prestare assistenza e procedere ai rilievi di rito, ha subito avviato le indagini per identificare il veicolo in fuga, acquisendo le immagini di videosorveglianza della zona e si stanno ascoltando i testimoni. E, dopo essere stato individuato dai carabinieri, grazie ai sistemi di videosorveglianza, si è consegnato alle forze dell’ordine accompagnato da un avvocato, il 29enne, sposato e padre di due figli, che ha noleggiato la vettura coinvolta nell’incidente. Dopo essere stato contattato dai genitori, su consiglio dei militari, il presunto responsabile dell’incidente ha deciso di consegnarsi in un commissariato della città. In via Leopardi, nel quartiere di Fuorigrotta, invece, una ragazza di 27 anni, residente proprio nella strada, dopo una serata passata con le amiche si è fatta accompagnare insieme con le ragazze a casa in taxi. Scesa dalla vettura sotto casa, mentre attraversava via Leopardi, all’altezza dell’intersezione con via Rossetti, è stata investita da un’auto condotta da un ragazzo di 24anni e con a bordo un passeggero 22enne. L’investimento è stato violentissimo: pare che la ragazza investita sia stata sbalzata in avanti di circa 30 metri. Il conducente dell’auto ha proseguito la marcia salvo poi ritornare dopo 30 minuti sul posto, dove è stato intercettato dagli agenti della Polizia Municipale intervenuti per prestare soccorso e per i rilievi. Le condizioni della ragazza investita sono subito apparse gravi, trasportata in ambulanza del 118 presso l’ospedale S.Paolo e successivamente trasferita all’ospedale di Nocera dove è stata ricoverata in prognosi riservata. Avvisato il pm di turno e sequestrato il veicolo, nonché sottoposto ad accertamenti tossicologici il conducente. Entrambi gli occupanti dell’auto investitrice sono stati accompagnati negli uffici del comando della Polizia Municipale per la loro compiuta identificazione in quanto erano sprovvisti di documenti.

Sangue di San Gennaro, ieri si è ripetuto il prodigio della liquefazione

Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio è stato ieri  dato dall’abate Vincenzo De Gregorio alle ore 18.38 all’ingresso nella Basilica di Santa Chiara al termine della processione. Contemporaneamente l’arcivescovo, monsignor Battaglia, ha mostrato l’ampolla ai fedeli ed è stato sventolato il fazzoletto bianco, simbolo dell’avvenuto prodigio. L’annuncio è stato accolto dall’applauso dei fedeli che riempiono la Basilica sia all’interno che all’esterno. Il ‘miracolo’ di maggio si celebra in ricordo della prima traslazione delle reliquie di San Gennaro da Pozzuoli, dove avvenne il martirio tramite decapitazione, a Napoli dove oggi vengono conservate.

“Parla insieme a noi, pastore fedele, alle coscienze e ai cuori dei piccoli e dei grandi potenti, di chi ha in mano l’economia, di chi amministra il bene comune, di chi governa le nostre città e il nostro Paese”. Sono le parole pronunciate dall’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo battaglia, nel corso della funzione religiosa in Santa Chiara. “Rendi chiara, forte e libera la nostra voce – ha proseguito – affinché pronunci parole coraggiose che gli consentano di resistere e di vincere le tentazioni del potere, aiutandoli ad uscire dalle prigioni dei tatticismi, degli interessi particolari, dei politicismi che più che guardare ai bisogni della comunità, e di chi in essa è tra gli ultimi e i marginali, guardano alla preservazione della propria posizione di prestigio”.

Al termine della celebrazione nella Basilica di Santa Chiara, l’ampolla con il sangue di San Gennaro torna nel Duomo dove sarà riposta nella teca custodita nella Cappella del Tesoro. Tantissima la partecipazione al ‘miracolo di Maggio’ sia lungo le stradine del centro storico che in Santa Chiara dove fedeli e tantissimi turisti si sono ritrovati. Tanta la curiosità degli stranieri nel ritrovarsi a partecipare a questo evento unico e fortemente sentito dalla cittadinanza. Nel corso della processione da alcuni balconi sono stati lanciati petali di fiori e più volte il passaggio dei busti argentei di San Gennaro e dei compatroni è stato accompagnato dall’applauso della folla che si è assiepata lungo tutto il percorso e fin dentro il cortile antistante la Basilica di Santa Chiara.

Scalfarotto, interrogazione a Tajani su studente torturato in Usa

“Questa vicenda necessita di essere immediatamente approfondita e chiarita dalla Farnesina con le autorità diplomatiche degli Stati Uniti a Roma. Le immagini della tortura di un nostro connazionale da parte delle autorità di un Paese amico e alleato sono assolutamente inaccettabili e richiedono rapidamente un passo formale da parte del governo. Presenterò questa mattina stessa un’interrogazione al ministro Antonio Tajani”. Lo annuncia il responsabile Esteri di Italia viva, Ivan Scalfarotto, commentando le violenze subite dopo l’arresto da parte della polizia di Miami da uno studente italiano.

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