Donazione degli organi, parte una campagna negli Uffici anagrafe

Al via una grande campagna di sensibilizzazione per la donazione degli organi: sarà attuata negli Uffici anagrafe ed è promossa dal ministero della Salute e dal Centro nazionale trapianti (Cnt). Entro aprile, spiegano ministero e Cnt in occasione della Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti che sui celebra oggi, verranno inviati a circa 900 uffici anagrafe dei 500 comuni più popolosi d’Italia dei nuovi allestimenti informativi (roll-up, manifesti e locandine) grazie ai quali i cittadini in attesa di rinnovare il documento d’identità potranno ricevere informazioni verificate e corrette sulla donazione, in modo da compiere una scelta consapevole quando arriva il proprio turno allo sportello. L’iniziativa proseguirà anche nei mesi seguenti ed entro la fine dell’anno saranno 1.500 le sedi anagrafiche e oltre 1.100 i comuni raggiunti, con una copertura territoriale di quasi 40 milioni di cittadini residenti. Ministero e Cnt ricordano che oltre al momento del rinnovo della carta d’identità, si può dichiarare il proprio Sì alla donazione anche iscrivendosi all’Aido, oppure presso gli appositi sportelli delle Asl, e infine anche solo scrivendo la propria volontà su un foglio di carta semplice datato e firmato da portare con sé.

Investimenti per 50 milioni e 150 assunzioni: Getra lancia le linee strategiche per il prossimo quinquennio

Investimenti complessivi per 50 milioni di euro con un incremento della forza lavoro di 150 unità, l’apertura di un nuovo stabilimento in Campania e la costituzione ex novo, attraverso una partnership locale, di una realtà manifatturiera all’estero dedicata alla costruzione di trasformatori di grande potenza ed alta tensione.

Nel suo 75esimo anno di età Getra – realtà manifatturiera del settore energetico con quartier generale nella zona industriale di Marcianise, cinque società, due stabilimenti in Italia, una branch a Dubai e il 70% del volume d’affari in export – decide di scommettere ancora sul futuro lanciando per il prossimo quinquennio le linee strategiche che porteranno il fatturato dell’azienda a quota 250 milioni di euro.

“Al raggiungimento dei 75 anni di attività, il Gruppo Getra compie un salto che è dimensionale e qualitativo ma soprattutto culturale puntando a consolidare la sua posizione a livello nazionale e a conquistare nuovi mercati a livello internazionale – spiega il presidente Marco Zigon –. Le linee strategiche per i prossimi 5 anni ci vedranno impegnati a crescere nel mercato dell’energia in termini di investimenti, occupazione e fatturato accompagnando lo sviluppo con misure rivolte al benessere dei lavoratori, all’introduzione controllata dell’intelligenza artificiale, all’adozione di pratiche amiche dell’ambiente. Tutto questo avviando nuove e prestigiose partnership accanto a quelle storiche mentre emerge in azienda una nuova generazione con la presenza sempre più determinante delle mie figlie Ludovica e Claudia accanto a manager di comprovata esperienza”.

Investimenti, internazionalizzazione, partnership, sostenibilità, occupazione e wellbeing sono le cinque direttrici di marcia lungo le quali si svilupperanno le linee strategiche finalizzate a costruire la “nuova Getra”.

Gli investimenti saranno diretti su quattro capitoli: Innovazione, attraverso lo studio delle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale nella gestione della fabbrica, l’automazione e la digitalizzazione dei processi produttivi per gli stabilimenti di Getra Power e Distribution; Reshoring, con la realizzazione di una nuova fabbrica in Campania per la manifattura di componenti strategici, attualmente acquistati all’estero; Sostenibilità, puntando su processi di ottimizzazione dei consumi energetici e autoproduzione da fonti rinnovabili per ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni; Internazionalizzazione, con l’apertura di un nuovo stabilimento in un Paese con elevato fabbisogno di apparecchiature e impianti per la transizione energetica. Sud America, Stati Uniti e Balcani Occidentali sono le tre aree geografiche in cui Getra è già presente e su cui scommettere attraverso la costituzione di partnership strategiche, ma non prima di aver effettuato un’attenta analisi della concorrenza, delle normative e dei requisiti locali volta a identificare i mercati target.

Due i progetti che saranno sviluppati sul fronte della sostenibilità: per ogni stabilimento saranno installati un impianto di monitoraggio, con l’obiettivo di ottimizzare e ridurre del 30% i consumi per unità di prodotto, e un impianto fotovoltaico, per un valore complessivo di 1,5 milioni e una produzione di energia annuale da 2,5 MW/h. L’energia così autoprodotta consentirà non solo di coprire il 50% del fabbisogno aziendale ma anche di immettere in rete ben 600mila KW/h.

Infine, il capitolo wellbeing e occupazione che Getra punta a incrementare, in un mercato del lavoro diventato estremamente concorrenziale, attraendo e fidelizzando nuove risorse umane attraverso una precisa tabella di marcia articolata in cinque azioni: creare un clima aziendale accogliente tramite interventi di welfare come campagne di prevenzione sanitaria, polizze integrative salute, sportello di assistenza psicologica, polizze infortuni, smart working e flessibilità, bonus natalità; mettere in palio borse di studio per i figli più meritevoli dei dipendenti; individuare i migliori collaboratori, incentivando, tra l’altro, la partecipazione a progetti di miglioramento per favorirne e riconoscerne i contributi creativi; premiare i dipendenti con le migliori prestazioni, individuando anche percorsi personalizzati per coloro che hanno il potenziale di ricoprire ruoli di responsabilità; organizzare interventi di aggiornamento continuo e formazione manageriale e tecnico-professionale; realizzare attività di employer branding, attraverso la comunicazione su come si lavora in Getra, dando la parola ai collaboratori del Gruppo sui social media.

Milano: 22enne Ferisce Dipendenti e Paziente in Clinica Città Studi durante un Tentativo di Aggressione alla Compagna

Una scena di terrore si è consumata presso la Clinica Città Studi di Milano, quando un giovane 22enne ha cercato di aggredire la sua ex compagna, scatenando il caos e ferendo gravemente due dipendenti e un paziente.

Secondo testimoni oculari, il ragazzo sembrava fuori di sé, con gli occhi sbarrati e uno sguardo carico di rabbia mentre inseguiva la sua ex compagna per i corridoi dell’ospedale. Fortunatamente, alcuni coraggiosi individui, tra cui un infermiere italiano di 57 anni, un addetto alle pulizie egiziano di 56 anni e un paziente anziano di 74 anni, sono intervenuti per difendere la ragazza, mettendo a rischio le proprie vite.

Nella violenta colluttazione che ne è seguita, il ragazzo ha estratto un coltello a serramanico e ha colpito indiscriminatamente, causando ferite gravi ma non mortali ai suoi tre bersagli. L’infermiere è stato colpito al polpaccio destro, l’addetto alle pulizie all’addome e alla coscia sinistra, mentre il paziente anziano ha riportato tagli superficiali alle dita della mano.

La situazione è precipitata intorno alle 17 quando la giovane donna stava uscendo da uno degli ambulatori, ignara del pericolo che incombeva su di lei. Il suo ex compagno, visibilmente alterato, l’ha aggredita sul marciapiede, dando inizio alla violenta aggressione.

L’intervento tempestivo dei Carabinieri del Radiomobile ha permesso di fermare l’aggressore e di porre fine alla furia omicida. Attualmente, il giovane è stato arrestato e si trova sotto inchiesta per lesioni aggravate, mentre la Procura attende ulteriori sviluppi delle indagini.

L’episodio ha sollevato polemiche sulla sicurezza negli ospedali, con i sindacati della Clinica Città Studi che lamentano la mancanza di vigilanza. Mentre si cerca di fare luce sull’accaduto, la comunità resta sgomenta di fronte a un episodio così tragico e inaccettabile.

COPENAGHEN, INCENDIO NEL VECCHIO PALAZZO DELLA BORSA: UNA TRAGEDIA CULTURALE E STORICA

Una tragica notizia scuote la città di Copenaghen: il palazzo della Vecchia Borsa (Børsen), uno degli edifici più iconici della capitale danese, è stato avvolto dalle fiamme. L’incendio ha causato il crollo della maestosa guglia del palazzo e danni significativi alla struttura, lasciando dietro di sé un’atmosfera di sgomento e tristezza.

Ancora non sono chiare le cause dell’incendio, ma quanto avvenuto ha scatenato una massiccia risposta delle autorità e dei soccorritori. Circa 120 vigili del fuoco e 60 membri dell’esercito si sono mobilitati per domare le fiamme e proteggere quanto più possibile del prezioso patrimonio custodito all’interno del palazzo.

Tra le opere d’arte che rischiano di essere andate perdute, ci sono dipinti di inestimabile valore, che alcune persone coraggiosamente hanno cercato di mettere in salvo durante l’incendio. L’edificio, con la sua guglia caratteristica che ricorda le code di un drago, è stato un punto di riferimento culturale e storico per oltre quattro secoli.

Costruito tra il 1619 e il 1640 su ordine del Re Cristiano IV, il palazzo della Vecchia Borsa ha ospitato la Camera di Commercio danese fino agli anni ’70, quando è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e rinnovamento. La sua vicinanza al Palazzo di Christiansborg, sede del Parlamento danese, rende ancor più dolorosa la perdita di questo simbolo della storia e della cultura della Danimarca.

I ministri danesi hanno espresso profondo cordoglio per quanto accaduto, paragonando l’incendio alla tragedia che ha colpito la cattedrale di Notre-Dame nel 2019. La lotta contro le fiamme è stata complicata dalle impalcature che circondano il palazzo, rendendo i soccorsi particolarmente difficili.

In un momento di grande dolore e tristezza, la comunità danese si unisce nel ricordo di un patrimonio culturale e storico che resterà per sempre nel cuore di Copenaghen.

Dove è nato l’inno d’Italia? Indagine università di Genova

Dov’è nato l’Inno d’Italia? A Carcare, piccolo Comune del Savonese, o a Genova? La verità passerà da una borsa di studio, che il Comune di Carcare attiverà con l’Università di Genova. Lo racconta l’edizione savonese de ‘Il Secolo XIX’ illustrando il ‘braccio di ferro’ tra storici e studiosi emerso dal convegno ‘L’Italia s’è desta…Uniamoci…Amiamoci…’ organizzato dal Comune savonese. Presenti il presidente del Consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba e la Fanfara Alpina ‘Monte Beigua’ di Savona, che ha fatto risuonare le note dell’Inno di Mameli in tutto il paese. Saranno gli studenti dell’Università di Genova con una tesi a risolvere il dubbio storico sulla città natale del canto degli italiani e a svelare se la mente che lo compose fu solo Mameli o parte del merito va a padre Scolopio Atanasio Canata, che nel 1846 con il rettore del collegio di Carcare padre Giovanni Garassini accolse per un periodo Goffredo Mameli. “È tempo di fare chiarezza – dichiara il sindaco Rodolfo Mirri a ‘Il Secolo XIX’ -. Carcare non vuole arrogarsi meriti che non ha, ma la tradizione orale e i documenti tramandati dai padri Scolopi, hanno sempre fatto pensare che l’Inno sia stato scritto nel collegio fondato da San Giuseppe Calasanzio. Mameli fu mandato qui dalla famiglia a 19 anni, conobbe padre Canata e dalle loro chiacchierate crediamo sia nato qualcosa di importante, l’Inno. Perciò, anche noi come Genova, rivendichiamo l’appellativo di Città dell’Inno”. Per supportare la tesi, Carcare si è affidata allo storico Aldo Mola, secondo cui l’Inno potrebbe non essere totalmente opera di Mameli (“troppo giovane per formulare certi versi”), ma “è probabile che sull’opera abbia influito proprio il pensiero di padre Canata”. “Ora sarà la ricerca a supportarci nel fare chiarezza”, afferma l’assessore comuanale alla Cultura Beatrice Scarrone, spiegando che Carcare istituirà una borsa di studio proprio con l’Università dell’altra città ligure che rivendica la paternità dell’Inno.

Il baritono Tézier oggi a Benevento per una masterclass con gli studenti del Conservatorio

Considerato tra i migliori baritoni al mondo, il cantante lirico francese Ludovic Tézier è stato ospite quest’oggi del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento per una masterclass con gli studenti presso il Teatro San Vittorino, nel cuore della città. Tézier ha accolto con entusiasmo l’invito della presidente del Conservatorio Caterina Meglio e del direttore Giuseppe Ilario.

Il baritono è di scena in questi giorni al Teatro San Carlo di Napoli con il melodramma “La Gioconda”, tornato nel più antico teatro d’opera del mondo dopo 47 anni. È nei panni di Barnaba, con un cast d’eccezione che lo vede impegnato in ruoli da protagonista insieme al tenore tedesco Jonas Kaufmann e al soprano Anna Netrebko. Il prestigiosissimo appuntamento di oggi è il risultato di un’azione strategica portata avanti continuativamente dal Conservatorio sannita e mirata alla ricerca e alla didattica d’eccellenza. In questa visione strutturale si colloca il fruttuoso protocollo d’intesa in essere tra il “Nicola Sala” e il Teatro San Carlo.

“Studiavo economia a Marsiglia e dall’altra parte del cortile sentivo cantare, capii che c’era una scuola di canto e pian piano passai dall’altra parte del cortile”, ha esordito Tézier. Il baritono ha aggiunto: “Ho fatto un gradino alla volta, non ho mai spinto sulla voce per fare carriera, consiglio di non cominciare troppo velocemente, con ruoli di grande intensità, perché – come si dice in Francia – poi ‘non avrai il fondo per fare la cucina’. Ciò che cerchiamo in scena è la vita stessa. E’ importante avere una carriera che duri, così da poter portare in scena più cose possibili. Cantare per guardarsi allo specchio e compiacersi non ha alcun senso, bisogna dare teatralità alla musica che abbiamo la fortuna di cantare”. “Per questo credo sia importante non soltanto la tecnica ma il progetto vocale, capire perché si vuole andare in scena e rischiare. Non basta piacersi. L’opera non deve essere carina, può essere bella, profonda, significativa ma non carina”. Due ore di conversazione con gli studenti di canto lirico e non solo, allievi che provengono da tutto il mondo e studiano musica al Conservatorio di Benevento sognando un futuro di successi.

“E’ stata un’esperienza stimolante per i ragazzi ma anche per tutto il Conservatorio, che è sempre più competitivo, anche sulle nuove tecnologie, preparando i suoi allievi ad un mercato musicale in continua evoluzione”, ha sottolineato il direttore Giuseppe Ilario.
“Si è trattato di un evento di grandissimo prestigio – ha concluso la presidente Caterina Meglio -, che ancora una volta conferma la qualità e l’innovatività della proposta portata avanti dal Conservatorio. Investiamo sistematicamente nella ricerca e nella didattica di altissimo livello, offrendo ai nostri studenti opportunità eccezionali, di cui siamo profondamente orgogliosi”.

Cristian Lubrano: Un Mediometraggio che Trasforma la Vita in Arte

Il mediometraggio dedicato a Cristian Lubrano, presentato con successo a Brescia nel gennaio scorso e ora in programma a San Giorgio a Cremano il 30 aprile, offre uno sguardo intimo sulla vita di un uomo che ha affrontato le avversità con coraggio e dignità. Attraverso immagini coinvolgenti e testimonianze commoventi, il film esplora temi universali come la resilienza e il significato della vita. La scelta della location, la fonderia Righetti di Villa Bruno, aggiunge ulteriore profondità all’evento, mentre l’aperitivo di benvenuto promette di creare un’atmosfera di condivisione e riflessione. In definitiva, il mediometraggio su Cristian Lubrano non è solo un ritratto di un singolo individuo, ma un’opera che invita gli spettatori a riflettere sul proprio cammino e sulla propria umanità.

Cresce la tensione nella guerra Ucraina-Russia: Zaporizhzhia colpita 400 volte in 24 ore, denuncia Kiev

La tragica realtà della guerra nell’est dell’Ucraina continua a mietere vittime innocenti mentre la violenza persiste implacabile. Nella città di Zaporizhzhia, il conteggio degli attacchi russi ha raggiunto un allarmante picco di 400 in sole 24 ore, lasciando una scia di morte e distruzione nella regione.

Il governatore Ivan Fedorov ha reso noto tramite Telegram la tragica notizia della morte di una donna nel distretto di Vasilievskij, mentre il bilancio complessivo degli attacchi di ieri si è attestato su almeno quattro morti e 16 feriti in cinque regioni ucraine.

La capitale ucraina, Kiev, ammette candidamente che la situazione sul fronte orientale è estremamente tesa, con un esercito russo che gode di una netta superiorità numerica. Tuttavia, la comunità internazionale rimane limitata negli aiuti militari all’Ucraina, mentre il presidente Volodymyr Zelensky denuncia con veemenza che Mosca continua ad avere accesso a “componenti critici necessari per produrre missili e droni”.

Questa escalation di violenza e l’incapacità di fermare l’aggressione russa stanno causando disperazione e frustrazione nel popolo ucraino, che vede la propria sovranità minacciata da un vicino aggressivo e determinato.

È urgente una risposta decisa e coordinata della comunità internazionale per porre fine a questa spirale di violenza e per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione. Ogni giorno che passa senza un intervento significativo aumenta il rischio di ulteriori perdite umane e di una crisi umanitaria sempre più grave.

Il mondo intero deve unirsi nella condanna di queste azioni aggressive e nell’impegno per una soluzione pacifica e diplomatica al conflitto in corso in Ucraina. Solo attraverso la solidarietà e la determinazione comuni possiamo sperare di porre fine a questa tragedia e di costruire un futuro di pace e prosperità per il popolo ucraino.

Napoli sotto shock: 31enne accoltellato durante una festa, in pericolo di vita

Una serata di festa e allegria si è trasformata in un incubo per un giovane di 31 anni, vittima di un brutale attacco a colpi di coltello. La scena si è svolta nella vibrante città di Napoli, dove la vita notturna è sempre stata sinonimo di allegria e spensieratezza, ma dove talvolta l’ombra della violenza si fa purtroppo presente.

Stanotte, i carabinieri sono stati allertati dal 112 e sono intervenuti d’urgenza presso l’ospedale Cardarelli, dove il personale medico aveva trasferito il giovane uomo, originario dello Sri Lanka, gravemente ferito da multiple coltellate.

L’orrore dietro questo gesto così violento lascia sgomento e tristezza nella comunità. Come può una serata di festa trasformarsi in un inferno di sangue e terrore? Le domande si accavallano, mentre la preoccupazione per le condizioni del giovane si fa sempre più forte.

Mentre la polizia indaga per scoprire le motivazioni dietro questo atto crudele, la città intera si stringe intorno alla vittima e alla sua famiglia, nella speranza di una pronta guarigione e di giustizia per chi ha commesso questo vile gesto.

Napoli, con la sua storia millenaria e la sua vitalità contagiosa, non può e non deve lasciarsi dominare dalla violenza. È tempo di solidarietà, di vigilanza e di unità, affinché episodi come questo non si ripetano e la bellezza e l’energia della città possano brillare ancora più forte, cancellando l’ombra dell’orrore che ogni tanto oscura il suo splendore.

Terremoto nei Campi Flegrei: una nuova scossa sconvolge la provincia di Napoli

Una nuova ondata di terrore ha scosso la tranquillità dei residenti nei pressi dei Campi Flegrei, nella provincia di Napoli. Questa mattina, alle 7.10, una scossa di magnitudo 1.9 ha fatto tremare la terra con epicentro nei pressi di via San Gennaro Agnano, nel comune di Pozzuoli. L’evento sismico è stato localizzato dalla Sala operativa dell’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

La tensione era già palpabile in zona, dopo che ieri si era verificato uno sciame sismico che ha portato alla registrazione di circa 90 terremoti nell’arco di 24 ore. Il terremoto più intenso, con magnitudo 3.7, ha fatto sobbalzare i residenti dei comuni flegrei e dei quartieri occidentali di Napoli. La prima scossa è stata nettamente avvertita, seguita da un’altra di magnitudo 3.1 alle 9.46, e da altre più lievi tra le 9.39 e le 9.41.

La paura si è diffusa rapidamente tra la popolazione, soprattutto nelle zone più vicine all’epicentro. I residenti hanno vissuto momenti di apprensione e preoccupazione per la sicurezza propria e dei propri cari, mentre le autorità locali si sono attivate per monitorare la situazione e garantire la massima protezione alla comunità.

La frequenza e l’intensità degli eventi sismici registrati in questa zona sollevano interrogativi sulla stabilità del territorio e sull’eventualità di nuovi e più gravi fenomeni. È fondamentale che le istituzioni competenti adottino misure preventive e di sicurezza per proteggere la popolazione e mitigare i rischi legati a fenomeni naturali di questa natura.

In attesa di ulteriori aggiornamenti e nella speranza che la terra smetta presto di tremare, i residenti dei Campi Flegrei e delle zone limitrofe si stringono in un abbraccio solidale, pronti a fronteggiare insieme le sfide che il territorio impone loro.

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