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Allerta Gialla per Neve in Liguria: Attesi Accumuli Significativi sulle Zone Interne

Arpal ha emesso un’allerta gialla per neve in Liguria, attiva dalla mezzanotte fino alle 15:00 di lunedì 22 aprile, che interessa i versanti padani di ponente e levante, nonché le zone interne del Levante ligure.

Secondo le previsioni, si attende un progressivo peggioramento delle condizioni meteorologiche a partire dalla serata di oggi. Arpal scrive che la prima fase sarà segnata da fenomeni temporaleschi che si estenderanno dall’interno verso la costa. Non si escludono locali grandinate o la comparsa della neve pallottolare (nota anche come graupel, la “neve tonda” che somiglia alla grandine). La quota neve inizialmente sarà compresa tra 800 e 1.000 metri, ma durante la notte le temperature scenderanno ulteriormente, con la quota neve che si abbasserà fino a 500-600 metri.

Gli accumuli di neve attesi potranno raggiungere i 15-20 cm, con picchi di oltre 30 cm sui rilievi appenninici sopra i mille metri. Sono previste nevicate anche nelle zone interne di B e sulle tratte autostradali di A7, A26 e A6. Inoltre, le temperature costiere saranno prossime ai 5-6 gradi, ma il forte vento renderà l’aria più fredda. Nell’entroterra le temperature saranno vicine agli zero gradi; a Rovegno, il termometro è già sceso a -1 durante la notte scorsa.

Le autorità raccomandano cautela e invitano i cittadini a prestare attenzione alle condizioni stradali e ai possibili disagi dovuti alle nevicate.

Drammatico Omicidio a Esino Lario: Assessore Ucciso con un Falcetto da Giardinaggio, Arrestato il Vicino di Casa

La tranquilla comunità di Esino Lario, un piccolo centro montano nel Lecchese, è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato tutti senza parole. Pierluigi Beghetto, 53 anni, consigliere comunale e assessore nel paese, è stato ucciso questa mattina con un falcetto da giardinaggio dopo un litigio con il vicino di casa. L’assalitore, Luciano Biffi, un sessantenne musicista di strada, è stato arrestato poco dopo il delitto.

L’incidente si è verificato in via Verdi, poco prima delle nove del mattino. Secondo le prime ricostruzioni, Beghetto è stato dapprima aggredito con una mattonella e poi colpito più volte con il falcetto, provocandogli ferite gravissime e letali. L’assessore è morto sul posto, prima che i soccorritori potessero intervenire.

La causa scatenante del conflitto sembra essere stata una discussione relativa a problemi di vicinato, con oggetti lasciati nel posto sbagliato. Si parla di tubi che sconfinavano nel giardino altrui, ma i dettagli sono ancora oggetto di indagine. Il dissapore tra Beghetto e Biffi sembrava andare avanti da tempo, e il tragico epilogo ha sconvolto l’intera comunità.

Beghetto era originario di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza, e aveva una seconda casa a Esino Lario, dove era molto attivo e conosciuto. Di professione elettricista, aveva una passione per l’apicoltura, con l’azienda agricola Ape Montana. Era anche un volontario del gruppo antincendio locale e si impegnava per gli impianti da sci. La sua morte lascia una moglie e due figli di 17 e 23 anni.

Il sindaco di Esino, Pietro Pensa, ha espresso il suo dolore per questa tragedia, dichiarando: “Una vicenda tragica che scuote tutti”. Ha proclamato il lutto cittadino e ha annullato tutte le manifestazioni previste nei giorni successivi. I carabinieri del Comando provinciale di Lecco e il sostituto procuratore di turno hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto e inquadrare la personalità dell’arrestato.

Questo tragico episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla crescente tensione nei rapporti di vicinato. In una comunità così piccola, il fatto che una discussione possa sfociare in un omicidio è un duro colpo per tutti. La comunità di Esino Lario è ora impegnata a elaborare il lutto e a sostenere la famiglia di Pierluigi Beghetto in questo momento difficile.

PARETE (CE). 39ENNE AGGREDISCE LA COMPAGNA CONVIVENTE. ARRESTATO DAI CARABINIERI.

E’ stato arrestato per maltrattamenti in famiglia il 39enne di Parete che, nella serata di ieri (20 aprile), ha preso a schiaffi la compagna.

A richiedere l’intervento dei carabinieri è stata la stessa vittima.

Quando i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione hanno trovato la donna, sensibilmente provata, ad attenderli davanti il portone di casa. Con lei c’era anche la figlia minore.

Ai militari dell’Arma la donna ha riferito di essere scappata di casa dopo che il compagno, convivente, l’aveva presa a schiaffi per l’ennesima volta.

Raggiunto in abitazione, l’uomo, in evidente stato di ebrezza alcolica ha ammesso di aver aggredito la donna senza apparente motivo.

L’uomo che inizialmente è apparso tranquillo e collaborativo, si è poi mostrato aggressivo al punto da strappare e lanciare addosso ai militari il documento di riconoscimento che gli era stato richiesto di fornire.

Arrestato, è stato condotto presso il Carcere di Santa Maria Capa Vetere.

VITULAZIO. FORZANO UN POSTO DI CONTROLLO E DURANTE LA FUGA GETTANO DAL FINESTRINO STUPEFACENTE. CARABINIERI SEQUESTRANO HASHISH E COCAINA.

Viaggiavano su una Fiat Panda a velocità sostenuta e in manovra di sorpasso le due persone che, alle 18.40 del 20 aprile, sulla SS Appia Km 196+200 del comune di Vitulazio, con direzione di marcia Pastorano/Capua, hanno forzato un posto di controllo dei carabinieri.

I militari dell’Arma velocemente rimontati in auto si sono posti all’inseguimento dei fuggitivi che, nella circostanza, si sono disfatti di una borsa, lanciandola da finestrino.

La folle velocità e le continue manovre azzardate compiute dai malfattori durante la fuga, che hanno più volte messo in pericolo l’incolumità degli utenti della strada, gli hanno permesso di far perdere le tracce.

La borsa recuperata e sequestrata dai carabinieri è risultata contenere 6 panetti di Hashish per un peso complessivo di gr. 600, un involucro in cellophane contenente gr. 10 di cocaina, nonché 6 telefoni cellulari, due tirapugni, un coltellino a serramanico e un bilancino di precisione.

Spari in piazza ad Afragola dopo i battesimi, due feriti

Due persone sono rimaste ferite da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi oggi, intorno a mezzogiorno, in piazza Castello, ad Afragola, in provincia di Napoli. Poco prima che scoppiasse la lite – tra due gruppi di persone – sfociata prima in rissa a colpi di mazze da baseball e poi in sparatoria, nella vicina chiesa di San Giorgio si erano tenuti dei battesimi. Secondo quanto si appreso i due feriti sono stati colpiti uno alla gamba e l’altro anche all’addome. Altre persone sono rimaste ferite a causa dei colpi inferiti anche alla testa da corpi contundenti. Per uno dei due feriti dai colpi d’arma da fuoco si è reso necessario un intervento chirurgico in ospedale: le sue condizioni sarebbero gravi ma non rischierebbe la vita. Sul posto sono intervenute diverse ambulanze del 118, la Polizia di Stato e i carabinieri. Per ricostruire la dinamica dell’accaduto, che avrebbe potuto provocare il ferimento di persone estranee alla vicenda, sono in corso indagini da parte della polizia di Afragola e della squadra mobile della Questura di Napoli. Trovati a terra e sequestrati, alcuni proiettili inesplosi e alcuni bossoli. Sequestrato anche uno scooter.

Blitz contro i parcheggiatori abusivi a Napoli

Parcheggiatori abusivi nel mirino della Polizia locale di Napoli: durante una vasta operazione di contrasto condotta a Chiaia, ne sono stati sorpresi 11. Quattro sono stati sanzionati ai sensi del codice della strada e sette sono stati denunciati alla magistratura perchè recidivi. Sempre nella zona di Chiaia, la Polizia locale ha denunciato il titolare di un locale che in via Bisignano è stato sorpreso a somministrare alcool a un ragazzo di meno di 16 anni; lo stesso locale è stato sanzionato per aver venduto alcol a minori tra i 16 e i 18 anni. Sanzioni anche al titolare di bar che esercitava senza autorizzazione; ad altri due per occupazione abusiva di suolo pubblico; due per violazione delle norme sull’impatto acustico; tre perché privi di autorizzazione all’istallazione di tende ed insegne; uno per non aver ottemperato all’ordinanza di chiusura. Ad altri quattro locali è stato notificata la diffida a non reiterare l’occupazione abusiva di suolo pubblico. Ancora, in Largo Sermoneta, nell’ambito dell’operazione interforze con la Polizia di Stato “Alto Impatto”, sono stati controllati 18 veicoli e 7 quelli sanzionati per violazioni al codice della strada. Infine, personale dell’unità operativa Avvocata è intervenuta in via Supportico dove ha denunciato il titolare di un esercizio per invasione di aree pubbliche, danneggiamento e inottemperanza agli ordini dell’autorità; verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico anche nei confronti di quattro locali.

Napoli: Traghetto “Isola di Procida” Urta Contro Banchina al Molo Beverello, 29 Feriti

Un incidente sconcertante ha scosso Napoli al Molo Beverello, dove il traghetto veloce “Isola di Procida” ha urtato violentemente la banchina durante le operazioni di ormeggio. L’evento è avvenuto mentre la città ospitava il G7 dei ministri degli Esteri, proveniente da Capri. Il traghetto trasportava diverse centinaia di passeggeri, tra cui molti stranieri, quando l’incidente ha ferito una trentina di persone, fortunatamente nessuna in condizioni critiche, tutte classificate come codice giallo o verde.

Le operazioni di soccorso sono state immediate, con il personale medico del 118 che ha prestato assistenza ai feriti sul posto e trasportato alcuni di loro negli ospedali più vicini, principalmente per traumi maxillo-facciali. L’impatto è stato così violento che molti passeggeri, quasi tutti in piedi al momento dell’incidente, sono caduti a causa della forza dell’urto.

Secondo la compagnia di navigazione, l’incidente è stato probabilmente causato da un problema tecnico. La società ha assicurato di attivare tutte le procedure di assistenza previste per i passeggeri e di collaborare pienamente con le autorità marittime per stabilire le cause dell’incidente. Sul posto sono giunti anche gli uomini della Capitaneria e della Polizia di Stato per gestire la situazione.

Le prime ipotesi suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa dell’incidente. Nonostante le condizioni meteo segnalassero onde alte e raffiche di vento, la navigazione era considerata praticabile. Tuttavia, durante l’attracco al Molo Beverello, una improvvisa raffica di vento potrebbe aver destabilizzato la nave, causando l’incidente.

Le indagini sono ancora in corso per chiarire completamente la dinamica dell’evento. In questo momento, l’attenzione è rivolta al benessere dei passeggeri coinvolti e alla determinazione delle cause dell’incidente per garantire la sicurezza delle future operazioni portuali.

Rischio Guerra Nucleare in Ucraina Dopo Attacco al Radar Russo: Putin Decreta Cosa Potrebbe Seguire

L’Ucraina ha potenzialmente oltrepassato una delle linee rosse della Russia dopo un presunto attacco di droni contro una stazione radar russa. Secondo Newsweek, questo potrebbe portare a una risposta nucleare da parte di Mosca. L’attacco, avvenuto il 11 aprile, ha preso di mira una stazione radar nella città di Kovilkino, situata nella Repubblica di Mordovia, a circa 360 miglia dal confine ucraino. Questa stazione radar fa parte della rete di ricognizione e allarme rapido della Russia per attacchi aerospaziali.

Secondo fonti della rivista statunitense, i risultati dell’attacco sono ancora in fase di valutazione. Mentre i media ucraini riportano danni all’edificio che controlla il sito, le autorità russe hanno dichiarato di aver abbattuto due droni. La minaccia di un attacco nucleare viene ora considerata reale, poiché l’Ucraina avrebbe potuto superare una delle condizioni che giustificano l’uso di armi nucleari da parte della Russia, come stabilito da un decreto presidenziale del 2020.

Queste condizioni includono l’uso di armi nucleari da parte del nemico contro i territori russi o i suoi alleati, nonché l’impatto del nemico su strutture statali o militari critiche della Russia, il cui fallimento porterebbe all’interruzione delle azioni di risposta delle forze nucleari. Finora, la minaccia di un’escalation nucleare è stata utilizzata come strumento di pressione da parte della Russia per ostacolare gli aiuti occidentali all’Ucraina e ottenere concessioni politiche e territoriali da Kiev.

Nonostante le tensioni, gli Stati Uniti non hanno ricevuto segnali che la Russia stia preparando un attacco nucleare. Mosca ha finora risposto con armi convenzionali agli attacchi ucraini, ritirando le forze in posizioni più sicure anziché intensificare il conflitto. Tuttavia, il rischio di una guerra nucleare rimane un’ombra costante sul conflitto in corso in Ucraina, con entrambe le parti consapevoli delle catastrofiche conseguenze di un tale scenario.

Verdetto Atteso Oggi per Casa Montecarlo: Procura Chiede 8 Anni per Fini

Oggi è il giorno in cui verrà emessa la sentenza del processo riguardante Casa Montecarlo, un caso che ha coinvolto Gianfranco Fini. La procura di Roma ha richiesto una pena di otto anni di reclusione per l’ex presidente della Camera, imputato insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, per la controversa operazione di compravendita di un appartamento a Montecarlo, risalente al 2008, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale. I pm hanno inoltre chiesto una condanna a 9 anni per la compagna di Fini, Elisabetta Tulliani, e a 10 anni per il fratello Giancarlo Tulliani. Nel corso del processo, si contesta il solo reato di riciclaggio dopo che l’accusa di associazione a delinquere, precedentemente contestata ad altri imputati ma non a Fini, è stata dichiarata prescritta.

Nel corso di un’udienza precedente, il 18 marzo, Elisabetta Tulliani ha rilasciato una dichiarazione in cui ha sostanzialmente scaricato il fratello. Ha ammesso di aver nascosto a Gianfranco Fini la volontà di suo fratello di acquistare la casa a Montecarlo e di non aver mai comunicato a Fini la provenienza dei fondi, credendo che fossero di suo fratello. Ha definito il comportamento di Giancarlo Tulliani come una delle più grandi delusioni della sua vita, sperando di aver contribuito alla ricerca della verità con la sua testimonianza.

L’Avvocatura dello Stato ha invece richiesto l’assoluzione per Fini. Inizialmente, nel processo erano coinvolte anche altre persone, tra cui Francesco Corallo, noto come il “re delle Slot”, e il parlamentare Amedeo Laboccetta. Tuttavia, la prescrizione delle accuse è scattata per loro in seguito a una decisione dei giudici lo scorso 29 febbraio. Secondo l’accusa iniziale della Procura di Roma, i membri dell’associazione a delinquere mettevano in atto il riciclaggio di centinaia di milioni di euro, evadendo le tasse. Si ritiene che questi fondi, una volta riciclati, siano stati utilizzati da Corallo per attività economiche e finanziarie, nonché per operazioni immobiliari che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani.

Il coinvolgimento di Fini nell’inchiesta è legato al suo presunto rapporto con Corallo, che secondo la Procura sarebbe alla base del patrimonio dei Tulliani. Questi ultimi avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro su propri conti correnti, riconducibili a Corallo e destinate alle operazioni economiche dell’imprenditore. Fini ha dichiarato che questa vicenda è stata la più dolorosa per lui, affermando di essere stato ingannato da Giancarlo e Elisabetta Tulliani. Ha affermato di aver scoperto solo anni dopo che il proprietario della casa era Giancarlo Tulliani e di aver interrotto i rapporti con lui una volta appreso la verità.

L’inchiesta su Casa Montecarlo ha avuto inizio in seguito a una campagna mediatica nel 2010, a seguito della rottura tra Fini e Silvio Berlusconi. La divisione si è consumata durante un’assemblea del Pdl, quando Fini ha criticato Berlusconi per il suo atteggiamento nei confronti della magistratura. Questo episodio segna l’inizio della fine per il Pdl e per il governo Berlusconi. Fini ha poi fondato Futuro e Libertà, ma la formazione politica ha avuto vita breve a causa della mancanza di consensi.

La sentenza di oggi potrebbe avere profonde implicazioni per gli imputati coinvolti e potrebbe gettare ulteriori luce sui dettagli di questo caso controverso.

Hamas: “Condanna il Veto USA all’ONU, Proseguiremo nella Lotta”

Hamas, il movimento islamico palestinese, ha espresso ferma condanna nei confronti del veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU riguardo all’adesione piena della Palestina. In un comunicato ufficiale diffuso recentemente, il gruppo ha dichiarato che questa mossa rappresenta un duro colpo per le speranze di pace e di autodeterminazione del popolo palestinese.

“Nel momento in cui il Consiglio di Sicurezza avrebbe potuto compiere un passo significativo verso il riconoscimento pieno della Palestina come stato sovrano, il veto americano ha bloccato questa possibilità”, si legge nel comunicato. Hamas ha inoltre ribadito il suo impegno per la causa palestinese, affermando che continuerà la lotta fino a quando non sarà raggiunta la creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano, con Gerusalemme come capitale.

Questa dichiarazione riflette la profonda delusione e l’indignazione che molti palestinesi provano nei confronti delle azioni degli Stati Uniti e di altri attori internazionali che sembrano ostacolare i loro sforzi per ottenere il riconoscimento e la dignità che ritengono di meritare.

Il veto americano al Consiglio di Sicurezza dell’ONU non fa che alimentare le tensioni in una regione già segnata da decenni di conflitto e sofferenza. Mentre il mondo osserva con preoccupazione lo stallo politico e le continue violazioni dei diritti umani nella regione, è chiaro che è necessaria una soluzione politica equa e sostenibile che tenga conto delle legittime aspirazioni di entrambi i popoli coinvolti nel conflitto israelo-palestinese.

Mentre Hamas riafferma la sua determinazione a perseguire la lotta per i diritti del popolo palestinese, resta da vedere quale sarà la risposta della comunità internazionale e se ci sarà qualche segnale di speranza per una risoluzione pacifica e duratura del conflitto.