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Enogastronomia, tutto quello che c’è da sapere su questo tema rilevante per la nostra cultura culinaria. Tutte le curiosità e le news sull’enogastronomia

Sommersa da problemi reali (e irrisolti) la Campania discute una legge sulla Giornata del Ragù Napoletano

Tra le centinaia di giornate dedicate a qualcosa in Italia e nel mondo, mancava quella sul Ragù e, diciamolo, non si sentiva la mancanza. Si tratta di una preparazione che travalica i confini della celebrazione, affondando le radici nella storia e nella cultura del nostro Paese e, soprattutto, della Campania. Il Ragù napoletano non aveva di certo bisogno di una giornata celebrativa per essere ricordato, un po’ come la sfogliatella e il babà.

Invece, puntuale come molte iniziative inutili, è arrivata la proposta di una nuova legge della Regione Campania che prevede l’ “Istituzione della Giornata del Ragù Napoletano” (rigorosamente in maiuscolo), depositata dal consigliere Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva, che verrà presto discussa in aula.

L’idea, spiegano, è di lanciare una giornata celebrativa del ragù napoletano, per conservarne e tramandarne la tradizione, facendo leva anche sui tanti nomi dell’arte partenopea che lo hanno esaltato, da Eduardo De Filippo a Lina Wertmuller, a Luciano De Crescenzo, fino a chi lo celebra oggi, come Casa Surace, i comici che spopolano sui social. Quella del ragù napoletano, del resto, come spiega Gambero Rosso, è una storia secolare e per capirla bisogna partire dal ‘500, quando le tagliatelle venivano cotte nel brodo e servite con zucchero e cannella. Il sugo con la carne arriva dopo. Nel ricettario di Francesco Leonardi del 1790 vengono descritti i “maccaroni alla Napolitana”: pasta condita con parmigiano, pepe e sugo di vitello o manzo, ottenuto dalla stufatura di un grosso pezzo di carne. Furono questi i primi veri passi verso il sugo che si impose alla fine dell’800, con la lunga cottura di 5-6 ore di diversi tipi di carne fino alla “peppiatura”, la fase finale e decisiva del ragù napoletano, in cui la salsa bolle con lentezza, con il coperchio leggermente aperto in modo da far entrare un po’ d’aria che culla fino alla fine la salsa e i pezzi di carne. Poi c’è l’abbraccio con la pasta, diventando il piatto che in tutte le case partenopee si fa ancora con amore. L’iniziativa legislativa sarà presentata domani in Consiglio regionale alle 15, con il consigliere Pellegrino affiancato da Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione, Daniele Pugliese e Alessio Strazzullo di Casa Surace. La corsa verso l’istituzione della legge parte oggi, ma domenica 19 è la terza di novembre del 2023: la tentazione di partire già con i pezzi di carne cucinati per ore nel sugo e gustarsi il ragù è già forte. Ma a Napoli si farà, a prescindere dalla giornata “istituzionale”.

Salgono a 13 i ristoranti italiani tre stelle Michelin

Con Atelier Moessmer Norbert Niederkofler, nuova sede per il cuoco delle montagne, e “Quattro passi” a Nerano salgono a 13 i ristoranti tre stelle Michelin in Italia. Oltre alle due new entry nell’Olimpo dei ristoranti che “valgono un viaggio” si confermano tristellati: Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona) e Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

Nella 69/ma edizione della guida Michelin Italia, presentata a Brescia alle porte della Franciacorta, sono cinque i nuovi due Stelle e 26 i ristoranti che ottengono il riconoscimento “una stella Michelin”. La selezione degli ispettori della “rossa” delinea un nuovo firmamento composto da 395 stelle distribuite in tutta la penisola. E sono 13 i ristoranti che fanno ingresso nella lista “Stella verde Michelin” a testimoniare una ristorazione impegnata, etica e sostenibile radicata in tutta la Penisola. “Si tratta di una edizione da record che da’ la misura di una cucina italiana piena di vitalità e talento. – ha commentato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle guide Michelin – La selezione 2024 contempla 395 ristoranti stellati, tra i quali spiccano due nuovi tre stelle che entrano nell’Olimpo mondiale: i ristoranti Quattro Passi e Atelier Moessmer. Inoltre due ristoranti ricevono la doppia stella in un colpo solo”. La cerimonia delle “Star Revelation Italia” è stata un susseguirsi di emozioni per i tanti chef, imprenditori, addetti ai lavori e amanti della buona tavola presenti al Teatro Grande di Brescia. Sono 33 le nuove stelle in totale ha precisato il direttore della Guida Michelin Italia Sergio Lovrinovich, che hanno interessato 12 regioni e 5 i nuovi ingressi nella categoria dei due stelle Michelin, ovvero i ristoranti che, durante un viaggio in automobile, valgono la deviazione. Ricevono il riconoscimento doppio d’emblèe: Verso a Milano, con in cucina i fratelli Mario e Remo Capitaneo, e La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti a Serralunga D’Alba (Cuneo), a pochi mesi dall’apertura all’interno dell’albergo Il Boscareto. Entrano inoltre nella schiera dei due stelle Andrea Aprea a Milano con lo chef campano d’origine e milanese di adozione già bi-stellato al ristorante Vun; George Restaurant a Napoli con lo chef Domenico Candela nel roof garden del Grand Hotel Parker’s. che ha dedicato il premio alla famiglia e a Napoli, e ancora in Campania due stelle a Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia col talentuoso chef Maicol Izzo che riceve anche il Michelin Special Award Young Chef 2024, offerto da Lavazza. Lombardia, Campania, Toscana e per la prima volta Umbria sono le regioni più premiate dalla guida Michelin Italia 2024.

Torna Harvest Fest, l’evento di Unionbirrai dedicato alle birre artigianali

Si rinnova l’appuntamento con Birra dell’Anno Harvest Beers, il concorso organizzato da Unionbirrai, in collaborazione con Italian Hops Company, che premia le migliori birre artigianali prodotte con luppolo appena raccolto (harvest), la cui premiazione sarà ospitata dall’Arrogant Pub di Reggio Emilia, nell’ambito dell’evento Harvest Fest, sabato 18 novembre 2023 alle ore 14.30.

In un panorama brassicolo variegato, dove la filiera del luppolo diventa sempre più importante, Unionbirrai, in collaborazione con Italian Hops Company, punta l’attenzione sulle birre prodotte con l’uso di luppolo fresh o wet. L’obiettivo è di valorizzare queste birre nel periodo che coincide con la raccolta del luppolo e il suo utilizzo fresco nella produzione, dando modo a tutti i birrifici e beer firmer di far conoscere le proprie etichette harvest nel momento della loro massima espressione, sottoponendole al giudizio di una giuria di esperti degustatori. Anche per la seconda edizione di questo contest saranno tre le birre vincitrici per ognuna delle due categorie di concorso, in cui le birre vengono giudicate all’interno di due raggruppamenti riconducibili alla produzione di birre con luppolo appena raccolto: Fresh Hop Beer (birre caratterizzate dall’utilizzo di luppolo Fresh) e Wet Hop Beer (birre caratterizzate dall’utilizzo di luppolo Wet).

Il forte sviluppo negli ultimi anni della filiera di settore, di cui il luppolo è ingrediente fondamentale e che spesso caratterizza la birra artigianale in maniera importante, ha ispirato questo concorso che richiama fortemente alla natura agricola della birra artigianale. Come sempre, per garantire la massima trasparenza e serietà, i giurati lavorano alla cieca, senza conoscere il nome della birra e del produttore.

Mentre ci si avvicina alla premiazione di BdA • Harvest Beers, Unionbirrai pensa anche già al Natale e lo fa lanciando la terza edizione di BdA • XMAS Beers, il concorso che premia le migliori birre artigianali italiane di Natale e il loro abbinamento con il panettone, i cui vincitori saranno annunciati a dicembre. Tutte le informazioni sui concorsi di Unionbirrai sono disponibili sul sito www.birradellanno.it.

Per vino italiano +0,4%vendite in scaffali di Usa, Germania e Uk

Vendite di vino italiano ancora avare di soddisfazioni nella Grande distribuzione di Stati Uniti, Germania e Regno Unito, i tre principali Paesi importatori. Secondo l’Osservatorio Uiv – Unione italiana vini – su base Nielsen-IQ, nei primi 9 mesi hanno messo a segno +0,4% nei volumi ( -0,2% nel semestre), per un valore totale di oltre 3,3 miliardi di euro. Nel complesso, nei tre Paesi scende a volume la domanda tendenziale degli sparkling tricolori (-2%) mentre salgono dell’1,2% i fermi (2,15 miliardi di euro), per un totale di 3,4 milioni di ettolitri, pari a 452 milioni di bottiglie da 0,75/litri. Se in Usa crescono i volumi degli spumanti (+3,7%), in Germania e Regno Unito i fermi segnano +4%, grazie anche a sensibili miglioramenti di Primitivo, Montepulciano e Nero d’Avola. Per contro, nel primo mercato al mondo soffrono i fermi italiani (-6,6%), mentre le variazioni degli spumanti in Regno Unito e Germania sono negative e si attestano rispettivamente a -5,9% e a -1,4%; il computo finale segna Regno Unito stabile (+0,1%), Germania in terreno positivo (+3,9) e Usa ancora in calo (-3,5%).

E proprio negli Usa è ancora alta l’influenza nella Gdo del brand statunitense dei prodotti ‘low alcol’ con aromi alla frutta provenienti dall’Italia e in particolare dal Piemonte; su un totale di 906 milioni di euro relativo agli acquisti tricolori di vini fermi e frizzanti, esclusi spumanti, l’impresa americana di vino italiano somma vendite per 341 milioni di euro, con un’incidenza sul venduto della tipologia al 38%.

“Il fenomeno – ha detto il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti – deve far riflettere la nostra filiera; il modello italiano resta quello tradizionale dell’alta qualità e del sistema delle denominazioni, ma ciò non esclude l’apertura verso forme produttive più ‘laiche’, con ‘contaminazioni’ che assecondino una domanda giovane sempre più disimpegnata e spesso attenta al grado alcolico. Il player statunitense, sfruttando anche il brand Italia, negli ultimi 7 anni ha aumentato il proprio business del 500%”.

Mastro Panettone 2023: campani il miglior panettone tradizionale e quello al cioccolato creativo

Sono campani il “Miglior panettone artigianale tradizionale” e il “Miglior panettone artigianale al cioccolato creativo”, lombardo il “Miglior pandoro artigianale” secondo la settima edizione di “Mastro Panettone”, il concorso organizzato da Goloasi.it che premia i panettoni e pandori artigianali più buoni dell’anno. A trionfare per entrambe le categorie dedicate al panettone è stato Pompilio Giardino del Panificio Pompilio di Ariano Irpino (Av), mentre il miglior pandoro è di Roberto Moreschi di Roberto Pastry & Bakery di Chiavenna (So).

Saliti sul podio anche Pasquale Pesce della Pasticceria Pesce 1896 di Avella (Av) e Francesco Flammini del Caffè Pasticceria Sibilla di Visso (Mc), rispettivamente per il secondo e terzo posto della categoria “Miglior panettone artigianale tradizionale. Il secondo e il terzo posto per il “Miglior panettone artigianale al cioccolato creativo” sono andati a Riccardo Manduca di Solodamanduca di Aprilia (Lt) e Luigi Vetrella de Il Forno Grani & Altre Visioni di Caserta. Mentre ad aggiudicarsi la seconda e la terza posizione per la categoria “Miglior pandoro artigianale” sono stati Innocenzo Martuccio della Pasticceria Enzo Martuccio di Colle Sannita (Bn) e Martina Moroni del Bar Gelateria Le Fate di Lariano (Rm).

A decretare i vincitori dell’edizione 2023 del concorso la giuria tecnica, composta da Vincenzo Tiri (presidente di giuria), Alessandro Bertuzzi, Matteo Dolcemascolo, Tommaso Foglia, Claudio Gatti, Eustachio Sapone e Alessandro Slama, che in occasione della finale all’Hotel Parco dei Principi di Bari hanno degustato alla cieca i 42 lievitati arrivati in finale (20 panettoni tradizionali, 15 creativi al cioccolato e 7 pandori). L’appuntamento presentato dall’ideatore del concorso Massimiliano Dell’Aera e dalla conduttrice Irene Colombo è stato trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook ufficiale e ha visto anche la premiazione del Miglior packaging, assegnato alla scatola di Matera Sweet Lab.

Il concorso “Mastro Panettone” ammette in concorso solo i panettoni che rispettano il disciplinare di legge (Decreto 22 luglio 2005 Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno. GU n. 177 del 1-8-2005) e lievitati prodotti con il solo utilizzo di lievito madre e canditi senza anidride solforosa, che non contengano conservanti, emulsionanti, mono e digliceridi, oltre a coloranti o aromi artificiali. Non vi è, al contrario, alcun vincolo per le materie prime, consentendo ai partecipanti di utilizzare gli ingredienti che abitualmente usano per la loro produzione. 420 lievitati prodotti da oltre 300 artigiani da tutta Italia sono stati complessivamente quelli esaminati nel corso dell’edizione 2023.

ELENCO VINCITORI

Miglior panettone artigianale tradizionale

1.     Pompilio Giardino – Panificio Pompilio – Ariano Irpino (Av) – Campania

2.     Pasquale Pesce – Pasticceria Pesce 1896 – Avella (Av) – Campania

3.     Francesco Flammini – Caffè Pasticceria Sibilla – Visso (Mc) – Marche

 

Miglior panettone artigianale al cioccolato creativo

1.     Pompilio Giardino – Panificio Pompilio – Ariano Irpino (Av) – Campania

2.     Riccardo Manduca – Solodamanduca – Aprilia (Lt) – Lazio

3.     Luigi Vetrella – Il Forno Grani & Altre Visioni – Caserta – Campania

 

Miglior pandoro artigianale

1.     Roberto Moreschi – Roberto Pastry & Bakery – Chiavenna (So) – Lombardia

2.     Innocenzo Martuccio  – Pasticceria Enzo Martuccio – Colle Sannita (Bn) – Campania

3.     Martina Moroni – Bar Gelateria Le Fate – Lariano (Rm) – Lazio

Continua l’aumento nell’Ue dei prezzi dell’olio d’oliva

Continuano a salire i prezzi dell’olio d’oliva nell’Ue, con un rialzo del 75% registrato a settembre 2023 rispetto al gennaio 2021. Già tra gennaio 2021 e gennaio 2022 c’era stata una crescita dell’11%. Aumento vertiginoso anche per i prezzi delle patate, salite del 53% tra gennaio 2021 e settembre 2023 dopo un picco del +60% a giugno 2023. Lo rileva Eurostat. Più in generale, segnala l’ufficio statistico dell’Unione europea, i prezzi dei prodotti alimentari hanno continuato a salire anche nel 2023, dopo gli aumenti importanti del 2022, anche se per alcuni prodotti con un aumento più lento nel secondo e terzo trimestre. Costano di più che a gennaio 2021 e 2022 anche uova (+37%) e burro (+27%, dopo un picco del +44% a dicembre 2022).

A Pietrarsa la V edizione di ‘Eruzioni del gusto’

Ha preso il via, ieri mattina, la V edizione di ‘Eruzioni del Gusto’ Borsa Internazionale dell’Enoturismo, evento culturale ed espositivo sull’enogastronomia e le eccellenze delle terre vulcaniche d’Italia aperto al pubblico, promosso dall’associazione culturale ORONERO – Dalle scritture del fuoco in programma fino al 30 ottobre 2023 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, tra Portici e Napoli.

Ospite dell’edizione 2024, la Camera di Commercio Italiana in Cina con sede a Shanghai rappresentata da Cristina Corsini, responsabile del gruppo di lavoro food & wine “La Camera di Commercio Italiana in Cina prova a fare sistema con aziende che sono presenti sul territorio cinese e con quelle che vogliono entrare nel mercato cinese, molto grande. La Cina è un mercato strategico per la crescita futura” ha detto Corsini “Abbiamo due obiettivi: da un lato raccontare che cosa è la Cina in questo momento e come si può entrare nel mercato cinese e, allo stesso tempo, parlare con tutti gli operatori presenti. Siamo a disposizione e avremo modo di confrontarci e rispondere alle domande di tutti e di sfatare anche i miti sulla Cina perchè a volte ascoltiamo tante cose da persone non competenti, e noi siamo qui per dire realmente come si può arrivare nel mercato cinese”. Dunque, nella quattro giorni vi saranno opportunità e occasioni per promuovere scambi culturali ed economici con le imprese del food e beverage. Da Pietrarsa verso la Cina e le terre vulcaniche del pianeta. Questo luogo che vide la nascita della prima ferrovia d’Italia il 3 ottobre del 1839, ancora oggi unisce mondi diversi. “Pietrarsa è un connubio tra Eruzioni del Gusto e il Museo” ha detto Carmine Maione, presidente di ORONERO “Abbiamo immaginato insieme al Museo, in questi anni, una connessione molto importante: Eruzioni del Gusto è Borsa Internazionale dell’Enoturismo, ed era inimmaginabile non connettere il trasporto con il cibo, i territori. Qui le prime derrate alimentari venivano trasferite in giro per l’Italia con i treni. E di cibo e di lavorazione dei prodotti dalle mani sapienti di contadini e produttori, parleremo con esperti di alimentazione e di agricoltura”. Nei saluti introduttivi Oreste Orvitti, direttore del Museo di Pietrarsa ha detto: “Pietrarsa dà origine a una movimentazione economica importante dal punto di vista culturale e scientifico. Dopo dieci anni muove un’economia del territorio: qui sono arrivati anche investitori per farne alberghi di lusso, ristoranti e b&b. Oggi torna alle origini come fucina dell’artigianato” Eruzioni del Gusto è cibo di qualità e vino rappresentato dai Sette Consorzi di Tutela dei Vini della Campania, oleoturismo, dieta mediterranea. “Sono molto contento di essere qui per tre motivi: Eruzioni del Gusto rappresenta un momento di sintesi importante sull’agroalimentare e l’enogastronomia della Campania che, a mio avviso, è un punto di riferimento culturale ed economico della nostra Regione” ha aggiunto Antonio Limone direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno “E poi, mettere insieme i produttori è un evento importante e farlo con una certa ritualità per ribadirne le ragioni è elemento di una crescita economica del nostro territorio”. Luciano D’Aponte, responsabile della Promozione Regione Campania all’assessorato all’Agricoltura: “Quando presento i nostri prodotti, presento l’origine dei nostri territori: i nostri prodotti sono più buoni perché hanno una matrice vulcanica che troviamo non solo sul Vesuvio o nei Campi Flegrei ma, le eruzioni che si sono susseguite, hanno caratterizzato di gran lunga le nostre produzioni”. Un momento è stato dedicato allo show cooking. Lo chef Mariano Armonia ha preparato una rivisitazione de ‘Lo Scarpatiello’, piatto tipico del lunedì ai Quartieri Spagnoli di Napoli: un vermicello con pomodorino datterino, parmigiano romano, olio extravergine, aglio, basilico, crema di parmigiano, peperoncino, buccia di pomodoro disidratato. Eruzioni del Gusto si svolge con la collaborazione strategica di Gesac la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino e Salerno ed è patrocinato dalla Regione Campania e dai Ministeri del Turismo, della Cultura e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Per la terza volta consecutiva sarà presente Toscana Promozione Turistica con ‘Vetrina Toscana’, la Sicilia con i vini dell’Etna.

Vino, Coldiretti: Francia supera Italia

Per la prima volta dopo sette anni, l’Italia ha perso la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri in calo del 12% rispetto all’anno scorso mentre la Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, in aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle previsioni aggiornate del Copa Cogeca, l’Organizzazione di rappresentanza degli Agricoltori e delle cooperative Europee.

La sfida tra Paesi si gioca in realtà – sottolinea la Coldiretti – soprattutto sulla valorizzazione della produzione confermata dal successo delle bottiglie Made in Italy anche in Francia con un balzo del +21% in valore delle esportazioni nazionali di vino nei primi sette mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Complessivamente nell’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti – la produzione della vendemmia 2023 è diminuita rispetto al 2022 con un totale di poco superiore a 150 milioni di ettolitri in calo del -5,5% rispetto alla media quinquennale

Con una produzione stimata di 30,8 milioni di ettolitri, la Spagna – riferisce la Coldiretti – resta il terzo produttore europeo nonostante il calo rispetto all’anno scorso (-14%) mentre in Portogallo, si è constatato un aumento del 9% con una produzione di raccolto di poco inferiore a 10 milioni di ettolitri. In Germania la produzione stimata è stata di 8,9 milioni di ettolitri con una perdita del 2%.  A causa delle conseguenze del cambiamento climatico, con un inverno secco, grandinate, inondazioni e una stagione primaverile piovosa, un forte calo della produzione è stato osservato – precisa la Coldiretti – anche in altri paesi produttori europei come Austria (-6%), Grecia (-23% ), Croazia (-31%) e Slovacchia (-20%) rispetto al 2022.

In Italia si attende una produzione di alta qualità garantita – conclude la Coldiretti – anche da 635 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità con vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.

Vinarium Bar, un pezzo di Sannio a Barcellona a pochi passi dal mitico Camp nou

C’è un po’ di Sannio anche in Catalunya. Arrivi in Carrer Feliu Casanova 24, nel barrio di Sants a Barcellona, e vieni catturato da due bandiere italiane che campeggiano per indicare il Vinarium bar.

Giampaolo e Mario Tacinelli, sanniti di Guardia Sanframondi (Benevento), lo hanno aperto per realizzare un sogno e dare vita a un locale dove poter proporre ottimi vini sanniti e catalani, piatti sfiziosi, taglieri con salumi e formaggi e altre prelibatezze.

L’apertura è fissata per i primi giorni del marzo 2020. La pandemia, però, obbliga subito la chiusura e lascia il segno. Non solo il sogno ma anche i buoni propositi durano solo una settimana e lasciano il campo a rabbia e desolazione. Una partenza che non si augura a nessuno, in particolare a due giovani animati da tante speranze e grandi progetti.

Però ora quei momenti appartengono al passato e bisogna guardare avanti.

“Abbiamo vissuto due anni terribili – hanno ricordato Giampaolo e Mario – nell’attesa di un provvedimento di apertura. Un periodo troppo lungo, di certo da dimenticare, soprattutto per noi che avevamo tanta voglia di presentare le nostre proposte. Ma è andata così e ora, con calma e tanta pazienza, grazie anche alla nostra affabilità e cordialità, e soprattutto per la bontà dei nostri prodotti, stiamo recuperando il tempo perduto con un’oculata offerta enogastronomica, in un locale accogliente, con ottima musica e spazi giusti”.

Insomma, un posto ideale per una cenetta intima, una ricorrenza importante, una conversazione godendo un calice o una birra o, magari, per un passaggio veloce, con un rapporto qualità/prezzo invidiabile.

Al Vinarium si possono gustare birre nazionali spagnole e italiane artigianali come: la Menabrea Strong, la Baladin Super Bitter o la Nazionale.

Per quanto riguarda i vini spagnoli, invece, è possibile assaggiare le varietà: Verdejo, Albarino, Penedes e un blend di Moscat e Gewurztraminer, per i vini bianchi. Sempre spagnoli sono i rossi: Tempranillo, Mencia, Rioja, Terra Alta e Monsant; mentre, per i più conosciuti vitigni campani spiccano la Falanghina, il Greco, il Fiano e, per i rossi, l’Aglianico, la Camaiola e il Piedirosso. Completano l’offerta: Cannonau, Valpolicella, Cabernet Sauvignon e Negramaro. Molto apprezzato è anche il limoncello della casa e anche di melograno: vere e proprie ghiottonerie.

Tutte queste varietà, ben si accompagnano alla carta gastronomica del Vinarium che presenta: panuozzi farciti con porchetta di Ariccia, senza tralasciare quelli vegetariani a base di pomodori secchi, verdure grigliate, scamorza e crema di olive. Non mancano, com’è ovvio, alcuni piatti freddi molto apprezzati come: la bresaola con rucola e scaglie di grana padano, la finocchiona, la mozzarella caprese e la burrata, oltre ad alcune insalatone. Tra i piatti forti del locale rientrano anche la lasagna, la genovese e la parmigiana di melanzane o di zucchine.

La musica che… non disturba, rende l’atmosfera del Vinarium gradevole e attraente. Un comodo “mare della tranquillità” in salsa catalana. E poi è a due passi dalla metropolitana (linea 5 blu, fermata Badal), a metà strada fra Plaça d’Espanya e il mitico Camp nou.

Vinarium

(barrio de Sants)

Carrer Feliu Casanova, 24 – 08028 Barcellona, Spagna

Tel. +34 602353514

Facebook: Vinarium

Instagram: Bar Vinarium

Alle Cantine  Mustilli di Sant’Agata dei Goti  si presenta il libro “In bici nei dintorni della Reggia di Caserta”

Il tour di presentazione del libro del giornalista casertano Carlo Scatozza In Bici nei dintorni della Reggia di Caserta, racconti di cicloturismo, con GiroGustando edito da Wood&Stein arriva nel Sannio grazie agli eventi proposti da  Cantine Mustilli e dal  Movimento Turismo del Vino della Campania.

L’appuntamento è per Sabato 21 ottobre, con inizio alle 19.00 nei locali delle Cantine storiche Mustilli in Via dei Fiori a Sant’Agata dei Goti. Nell’appuntamento il focus principale sarà l’itinerario del Grande Giro dell’Acquedotto Carolino, raccontato tra i 17 itinerari/capitoli che compongono il volume. La discussione con l’autore vedrà la partecipazione del giornalista Sandro Tacinelli e il supporto di Leonardo Ancona funzionario Reggia di Caserta responsabile dell’acquedotto carolino.

“Sono onorato di poter caratterizzare un evento della programmazione messa in campo dal Movimento Turismo del Vino della Campania e dalla famiglia Mustilli. Le  bellezze di Sant’Agata dei Goti e l’ epopea del Ponte di Durazzano, il meraviglioso paesaggio e la storia millenaria  di questa parte di Sannio, a me molto cara, rappresentano una delle parti maggiormente caratterizzanti il racconto di territorio che ho voluto proporre in 17 itinerari che vedono la Reggia di Caserta come luogo di partenza per una nuova idea di cicloturismo e turismo lento, una modalità di fruizione dei borghi e del paesaggio  circostante in cui anche la viticoltura e l’enoturismo giocano un ruolo principe. Arrivando sulle due ruote a Sant’Agata dei Goti, nella visita ai suoi monumenti unici e alle storiche cantine, non poteva poi mancare (sono anche sommelier….)la narrazione della rinascita della Falanghina del Sannio grazie al lavoro dell’Ing. Leonardo, imperdibile,  a mio avviso,  la visita  nelle secolari cantine dove è custodita la prima bottiglia prodotta”.