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Cristian Lubrano: Un Mediometraggio che Trasforma la Vita in Arte

Il mediometraggio dedicato a Cristian Lubrano, presentato con successo a Brescia nel gennaio scorso e ora in programma a San Giorgio a Cremano il 30 aprile, offre uno sguardo intimo sulla vita di un uomo che ha affrontato le avversità con coraggio e dignità. Attraverso immagini coinvolgenti e testimonianze commoventi, il film esplora temi universali come la resilienza e il significato della vita. La scelta della location, la fonderia Righetti di Villa Bruno, aggiunge ulteriore profondità all’evento, mentre l’aperitivo di benvenuto promette di creare un’atmosfera di condivisione e riflessione. In definitiva, il mediometraggio su Cristian Lubrano non è solo un ritratto di un singolo individuo, ma un’opera che invita gli spettatori a riflettere sul proprio cammino e sulla propria umanità.

Cresce la tensione nella guerra Ucraina-Russia: Zaporizhzhia colpita 400 volte in 24 ore, denuncia Kiev

La tragica realtà della guerra nell’est dell’Ucraina continua a mietere vittime innocenti mentre la violenza persiste implacabile. Nella città di Zaporizhzhia, il conteggio degli attacchi russi ha raggiunto un allarmante picco di 400 in sole 24 ore, lasciando una scia di morte e distruzione nella regione.

Il governatore Ivan Fedorov ha reso noto tramite Telegram la tragica notizia della morte di una donna nel distretto di Vasilievskij, mentre il bilancio complessivo degli attacchi di ieri si è attestato su almeno quattro morti e 16 feriti in cinque regioni ucraine.

La capitale ucraina, Kiev, ammette candidamente che la situazione sul fronte orientale è estremamente tesa, con un esercito russo che gode di una netta superiorità numerica. Tuttavia, la comunità internazionale rimane limitata negli aiuti militari all’Ucraina, mentre il presidente Volodymyr Zelensky denuncia con veemenza che Mosca continua ad avere accesso a “componenti critici necessari per produrre missili e droni”.

Questa escalation di violenza e l’incapacità di fermare l’aggressione russa stanno causando disperazione e frustrazione nel popolo ucraino, che vede la propria sovranità minacciata da un vicino aggressivo e determinato.

È urgente una risposta decisa e coordinata della comunità internazionale per porre fine a questa spirale di violenza e per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione. Ogni giorno che passa senza un intervento significativo aumenta il rischio di ulteriori perdite umane e di una crisi umanitaria sempre più grave.

Il mondo intero deve unirsi nella condanna di queste azioni aggressive e nell’impegno per una soluzione pacifica e diplomatica al conflitto in corso in Ucraina. Solo attraverso la solidarietà e la determinazione comuni possiamo sperare di porre fine a questa tragedia e di costruire un futuro di pace e prosperità per il popolo ucraino.

Terremoto nei Campi Flegrei: una nuova scossa sconvolge la provincia di Napoli

Una nuova ondata di terrore ha scosso la tranquillità dei residenti nei pressi dei Campi Flegrei, nella provincia di Napoli. Questa mattina, alle 7.10, una scossa di magnitudo 1.9 ha fatto tremare la terra con epicentro nei pressi di via San Gennaro Agnano, nel comune di Pozzuoli. L’evento sismico è stato localizzato dalla Sala operativa dell’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

La tensione era già palpabile in zona, dopo che ieri si era verificato uno sciame sismico che ha portato alla registrazione di circa 90 terremoti nell’arco di 24 ore. Il terremoto più intenso, con magnitudo 3.7, ha fatto sobbalzare i residenti dei comuni flegrei e dei quartieri occidentali di Napoli. La prima scossa è stata nettamente avvertita, seguita da un’altra di magnitudo 3.1 alle 9.46, e da altre più lievi tra le 9.39 e le 9.41.

La paura si è diffusa rapidamente tra la popolazione, soprattutto nelle zone più vicine all’epicentro. I residenti hanno vissuto momenti di apprensione e preoccupazione per la sicurezza propria e dei propri cari, mentre le autorità locali si sono attivate per monitorare la situazione e garantire la massima protezione alla comunità.

La frequenza e l’intensità degli eventi sismici registrati in questa zona sollevano interrogativi sulla stabilità del territorio e sull’eventualità di nuovi e più gravi fenomeni. È fondamentale che le istituzioni competenti adottino misure preventive e di sicurezza per proteggere la popolazione e mitigare i rischi legati a fenomeni naturali di questa natura.

In attesa di ulteriori aggiornamenti e nella speranza che la terra smetta presto di tremare, i residenti dei Campi Flegrei e delle zone limitrofe si stringono in un abbraccio solidale, pronti a fronteggiare insieme le sfide che il territorio impone loro.

Scoperta dai carabinieri casa a luci rosse nel Casertano

Aveva preso in affitto un appartamento a Santa Maria a Vico, nel Casertano, trasformandolo in una “casa a luci rosse”: è l’accusa a carico di una 57enne, che è stata denunciata per favoreggiamento della prostituzione. A far scoprire il business illecito un cittadino di origini colombiane che stava molestando alcuni clienti di un esercizio commerciale; l’uomo è stato fermato per un controllo dai carabinieri, che ne hanno perquisito l’abitazione, subaffittatole dalla 57enne; in casa i militari hanno trovato numerosi contraccettivi, un telefono cellulare con utenza dedicata agli appuntamenti ed altro materiale utilizzato per la consumazione di prestazioni sessuali. I carabinieri hanno tenuto l’appartamento sotto controllo per giorni, scoprendo che vi entravano di continuo donne e uomini; hanno concluso che si trattava di una vera e propria “casa a luci rosse”, e che la 57enne ritirava tutte settimane i canoni per la sublocazione dell’appartamento.

Record trapianti nel 2023 ma in 8mila in lista d’attesa

Record di trapianti d’organo in Italia nel 2023, con 4mila interventi effettuati e 2mila donazioni, ma non è ancora abbastanza: i pazienti in attesa di un trapianto sono oltre 8mila e troppi restano i ‘no’ alla donazione. ‘Dichiara il tuo Sì in Comune’ è dunque il messaggio al centro della ventisettesima Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti: per ricordare a tutti i cittadini che il proprio assenso alla donazione può essere dato al momento del rinnovo della carta d’identità. Un atto che è “una scelta di vita”, ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci. In questo momento, ricordano ministero della Salute e Centro nazionale trapianti (Cnt), circa 6mila pazienti stanno aspettando un nuovo rene, poco meno di un migliaio un fegato, circa 700 un cuore, oltre 200 un polmone e altrettanti un pancreas. Nonostante lo scorso anno il numero delle donazioni di organi abbia superato per la prima volta quota 2mila, permettendo la realizzazione di quasi 4.500 trapianti (oltre il 15% in più del 2022), il numero degli organi che si rendono disponibili non è ancora sufficiente ad assicurare il trapianto a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. “La ricerca nel campo dei trapianti sta andando velocissima, lo abbiamo dimostrato anche in Italia con il grande sviluppo della donazione a cuore fermo, ma l’innovazione non basta”, afferma il direttore del Cnt Giuseppe Feltrin. “La speranza di chi aspetta un organo resta legata alla scelta della donazione, eppure ancora oggi circa un terzo dei cittadini che registrano la loro volontà sceglie di negare il consenso al prelievo. Dietro queste remore, comprensibili, a volte però c’è poca conoscenza del tema. Per questo è importante informarsi per prendere una decisione consapevole: donare gli organi è una scelta sicura, che non costa nulla a chi la compie ma che salva la vita di chi ne beneficia”. Donare gli organi è” una scelta naturale, un gesto che può fare la differenza per chi oggi aspetta un trapianto. Quando rinnoviamo la carta d’identità, facciamo una scelta di vita e diciamo Sì alla donazione”, è l’invito del ministro Schillaci. Il nostro sistema trapianti, ricorda, “è all’avanguardia per la qualità delle prestazioni erogate e per la capacità di cura e assistenza, ed è già proiettato verso le principali sfide tecnologiche e organizzative”. Eppure, rileva il ministro, “senza il Sì alla donazione, anche il sistema più avanzato dal punto di vista tecnologico non potrebbe procedere al trapianto”. E ancora: “Senza quel Sì, gli sforzi dei nostri medici, infermieri e operatori sanitari, a cui rinnovo il mio ringraziamento, sarebbero vani”. Proprio per incentivare le donazioni, è ai nastri di partenza una grande campagna di sensibilizzazione: sarà attuata negli Uffici anagrafe ed è promossa dal ministero della Salute e dal Cnt. Entro aprile, verranno inviati a circa 900 uffici anagrafe dei 500 comuni più popolosi d’Italia dei nuovi allestimenti informativi (roll-up, manifesti e locandine) grazie ai quali i cittadini in attesa di rinnovare il documento d’identità potranno ricevere informazioni verificate sulla donazione, in modo da compiere una scelta consapevole quando arriva il proprio turno allo sportello. L’iniziativa proseguirà anche nei mesi seguenti ed entro la fine dell’anno saranno 1.500 le sedi anagrafiche e oltre 1.100 i comuni raggiunti, con una copertura territoriale di quasi 40 milioni di cittadini residenti. Ministero e Cnt ricordano che oltre al momento del rinnovo della carta d’identità, si può dichiarare il proprio Sì alla donazione anche iscrivendosi all’Aido, oppure presso gli appositi sportelli delle Asl, e infine anche solo scrivendo la propria volontà su un foglio di carta semplice datato e firmato da portare con sé. Rispetto ai numeri delle donazioni nel 2023, tra le città con oltre 100mila abitanti primeggia per il terzo anno consecutivo Trento, con una percentuale di consensi del 78,1%. Seguono Verona e Sassari. In calo invece le 4 città maggiori: Milano è 24ma (era 16ma), Torino passa dal 29mo al 31mo posto e Roma dal 32mo al 33mo

Sisma di lieve intensità anche nell’area del Vesuvio

Non solo la Solfatara e l’area dei Campi Flegrei, in una domenica contrassegnata sin dalle prime ore del giorno da un imponente sciame sismico. Nel pomeriggio la terra ha tremato anche nell’area del Vesuvio, con epicentro Portici. La scossa è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 18.06 con una magnitudo 2.1 e una profondità di 8 km. Il terremoto non è stato avvertito in maniera sensibile dalla popolazione e al momento non si segnalano danni.

N’DICKA COSCIENTE: PARTITA ROMA-UDINESE SOSPESA

Nella serata di sabato, lo stadio Friuli a Udine è stato testimone di momenti di forte tensione durante la partita tra Udinese e Roma. Il match, che si stava giocando sul filo del rasoio con il punteggio di 1-1, è stato improvvisamente interrotto al minuto 71 a causa di un grave malore accusato dal difensore giallorosso N’Dicka.

L’atmosfera si è gelata quando il giocatore si è accasciato a terra, generando un’ondata di preoccupazione tra i presenti in campo e sugli spalti. L’arbitro ha immediatamente interrotto il gioco e ha richiamato lo staff medico, che è intervenuto prontamente sul terreno di gioco con il defibrillatore.

Il silenzio tombale che ha avvolto lo stadio è stato rotto solo dal suono degli apparecchi medici e dalle voci tese degli addetti ai lavori. L’ansia era palpabile mentre i medici si affrettavano a fornire le cure necessarie al giocatore.

Fortunatamente, i primi aggiornamenti sulla situazione di N’Dicka sono stati incoraggianti: il giocatore è stato prontamente trasportato in ospedale ed è rimasto cosciente durante tutto il trasferimento. Sebbene la natura esatta del suo malessere non sia ancora stata confermata, l’importante è che sia stato immediatamente assistito e che ora stia ricevendo le cure necessarie.

Mentre i tifosi della Roma e del calcio in generale tratten­gono il fiato nell’attesa di ulteriori notizie sulle condizioni del giocatore, emerge un forte senso di solidarietà e sostegno nei confronti di N’Dicka e della sua famiglia da parte di tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del calcio.

La priorità ora è garantire il benessere del giocatore e assicurarsi che riceva tutto il supporto di cui ha bisogno per riprendersi completamente. La partita è stata definitivamente sospesa, ma l’unica cosa che conta davvero è la salute e il recupero di N’Dicka.

Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa situazione in attesa di ulteriori aggiornamenti sulle condizioni del giocatore. In questo momento, l’intera comunità calcistica tiene il fiato sospeso, con la speranza che N’Dicka possa presto tornare in campo più forte di prima.

Calzona: “I fischi? Zitti e portarseli a casa”

“Se arrivano i fischi devi prenderli e tornare zitti a casa, in silenzio. Non abbiamo niente da dire al pubblico, erano in 50 mila, venuti allo stadio peraltro in un orario non comodo”. Francesco Calzona accetta la mancata vittoria con il Frosinone, risultato che avrebbe potuto rilanciare il Napoli nella corsa per la qualificazione a una competizione europea del prossimo anno e accetta anche la durissima contestazione finale dei tifosi. “Sono molto deluso – dice – perché pensavo di vincere e se ne vinci due di seguito crescono entusiasmo e autostima. Non è possibile ogni volta dover fare 3-4 gol per vincere una partita. Dobbiamo cercare di essere più solidi. Il problema è che in fase di non possesso rischiamo sempre e non c’è mai la sensazione che stiamo gestendo la partita. Non riusciamo a fare squadra. Quando abbiamo la percezione del pericolo invece di correre rincorriamo. L’anno scorso riconquistavamo palla velocemente. In questo senso dobbiamo migliorare ancora”. Nonostante che il distacco dalle squadre che precedono il Napoli in classifica sia molto ampio ad appena sei giornate dalla conclusione del torneo, l’allenatore degli azzurri non ritiene del tutto chiuso il discorso qualificazione. “Ci credo ancora nell’Europa. So – spiega Calzona – che non siamo molto solidi e che dobbiamo migliorare. Abbiamo lavorato tanto ma continuiamo a prendere gol”. “Il Frosinone – dice Calzona analizzando la partita – è una squadra giovane con più benzina di noi. Dopo il gol fatto, ho chiesto di non perdere il possesso palla, di sbagliare poco. Ma questo non è successo ed è davvero inaccettabile come sono arrivati in area di rigore. Abbiamo giocato tantissimo e non abbiamo una condizione fisica ottimale. La squadra non sarà al cento per cento ma si può rimediare con una densità ordinata”. “Bisogna sempre avere un obiettivo da raggiungere e degli stimoli. Se non troviamo solidità – aggiunge l’allenatore – avremo difficoltà anche in futuro. La percezione di essere padroni del campo non l’ho mai avuta. Dobbiamo noi a trascinare i tifosi, dobbiamo portare noi 50 mila tifosi ad essere l’uomo in più. E’ inutile nascondersi dietro un dito. Mi aspettavo di vincere la partita. Questa battuta d’arresto un po’ incide sul mio morale e su quello della squadra. Tuttavia anche se posso essere dispiaciuto – conclude Calzona – devo pensare a tirare fuori la squadra da questa situazione”. “Il rigore sbagliato avrebbe potuto tagliarci le gambe – dice Eusebio di Francesco – ma nel finale avremmo anche potuto vincerla. Comunque il pari nel complesso ci sta come risultato giusto. Siamo ancora padroni del nostro destino. Stiamo raccogliendo qualcosina in più. La vittoria sudatissima non vuole arrivare, ma i ragazzi meritano di più di quello che stanno ottenendo”. “Quando siamo stati più alti – spiega il tecnico del Frosinone – la squadra mi è piaciuta tantissimo. Su Meret siamo andati in pressing. Avevo visto la partita del Napoli con l’Atalanta. Spesso ho giocato col 4-3-3, ma con gli stessi principi” “Conosco la qualità del Napoli. Sia in coppa che in campionato – conclude Di Francesco – abbiamo rischiato di prendere gol ma anche di farli. Mi piace proporre calcio, sapendo incassare. Prenderle solo non mi garba”.

Calcio: Napoli solo pari, il ‘Maradona’ contesta

Sotto lo sguardo di Luciano Spalletti che torna per la prima volta ad assistere a una partita al ‘Maradona’ dopo la vittoria dello scudetto e si commuove per la splendida accoglienza dei tifosi, il Napoli frena ancora e bruscamente la rincorsa verso la conquista di un posto in Europa. La squadra di Calzona pareggia con il Frosinone che nel mese di dicembre l’aveva umiliato, sullo stasso campo, eliminandolo dalla Coppa Italia con un pesantissimo 4-0. Finisce 2-2 e gli azzurri – fischiati e contestati dai tifosi – che mostrano solo in rari momenti un’intensità di gioco e un’ispirazione nelle trame offensive che ricorda da vicino i momenti di esaltazione collettiva vissuti proprio nell’era-Spalletti e di cui si era rivisto qualche spunto nel secondo tempo della partita vinta la settimana scorsa a Monza. Nel Frosinone, che conquista un punto prezioso nella rincorsa salvezza, brilla con una doppietta Cheddira, attaccante di proprietà del Napoli, rilevato la scorsa estate dal Bari e trasferito dalla società di De Laurentiis in prestito alla squadra di Di Francesco. Calzona deve fare a meno di Juan Jesus e Olivera, infortunati e schiera Ostigard come difensore centrale al fianco di Rrahmani. Di Francesco che ha disperatamente bisogno di far punti per avvicinare la zona salvezza, preferisce a una condotta rinunciataria un gioco propositivo e creativo, anche per sfruttare le qualità tecniche di alcuni suoi uomini, primi fra tutti Barrenechea e Soulè. Il tecnico del Frosinone è evidentemente a conoscenza della debolezza cronica della difesa napoletana e cerca di ottenere il massimo da questa situazione di potenziale vantaggio. Il Napoli va in vantaggio al 16′ del primo tempo con una azione personale di Politano che entra in area di rigore da destra e con un tiro ad effetto manda il pallone in rete dalla parte opposta. In precedenza Osimhen aveva fallito due clamorose occasioni, facendosi parare un tiro da breve distanza da Turati e concludendo sul fondo trovandosi a tu per tu con il portiere. Prima che fosse il turno di Zielinski e fallire il gol in altre due circostanze, è Meret a salvare la sua squadra bloccando un calcio di rigore tirato da Soulè al 29′, provocato da una spinta in area di Rrahmani a Cheddira. Nei primssimi minuti della ripresa Turati nega per altre due volte il gol al Napoli opponendosi alle conclusioni di Osimhen e Di Lorenzo. Subito dopo, al 4′ arriva il gol del pareggio dei laziali a causa di un clamoroso errore di Meret che ritarda il rilancio facendosi aggredire da Soulè. Sulla deviazione si avventa Cheddira che insacca con un rasoterra. Il Napoli sbanda per qualche minuto e lascia campo agli avversari, ma la partita cambia ancora al 17′ quando su azione da calcio d’angolo Kvaratskelia calcia debolmente verso la porta. Osimhen, tenuto in campo da Valeri si trova davanti al portiere e la sua deviazione risulta decisiva. Il Frosinone reagisce ancora e al 28′ trova il gol del pareggio. Zortea si libera sulla destra e piazza al centro il pallone che Cheddira il quale devia di testa in rete. Al 38′ è ancora Meret protagonista. Il portiere devia il pallone su una conclusione ravvicinata di Seck e salva la sua porta. Nel finale Calzona manda in campo anche Simeone ma il gioco del Napoli è confusionario e il risultato non cambia. Finisce con la contestazione del pubblico. I 50 mila tifosi del ‘Maradona’ fischiano la squadra e contestano la società e il presidente De Laurentiis.

G7, tutti evitino azioni che acuiscano la tensione

“I Leader G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall’Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele”. Lo rende noto il comunicato della presidenza italiana del G7 al termine della riunione presieduta da Giorgia Meloni. “Al termine della discussione – viene spiegato -, i G7 hanno sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione”.