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Polemiche e reazioni: Generale Vannacci al centro del dibattito politico

Le recenti dichiarazioni del generale Roberto Vannacci hanno scatenato una serie di reazioni contrastanti all’interno della politica, dell’associazionismo e della società nel suo complesso.

In una serie di interviste, il generale ha espresso opinioni su argomenti sensibili, che vanno dalla segregazione scolastica per i bambini disabili alla sua percezione del regime fascista. Queste dichiarazioni hanno suscitato reazioni immediate e forti.

In merito alla proposta di creare classi separate per gli studenti disabili, Vannacci sostiene che questa sia una soluzione per permettere loro di esprimere appieno le loro potenzialità. Tuttavia, molte voci, incluse quelle del mondo politico e dell’associazionismo, hanno espresso profonda preoccupazione riguardo a questa proposta, sottolineando come la segregazione possa riprodurre ghetti e escludere anziché includere.

Anche le affermazioni riguardanti il regime fascista e la figura di Mussolini hanno destato scalpore. Vannacci ha equiparato Mussolini ad altri statisti storici, ma tali confronti sono stati respinti da molte parti, che vedono in queste dichiarazioni un’apologia del totalitarismo.

Le reazioni sono state rapide e forti. La CEI ha sottolineato l’importanza dell’inclusione e della visione culturale della vita, mentre politici di diverse fedi hanno condannato le parole del generale. Anche all’interno della Lega, il partito che lo ha candidato, ci sono state divergenze di opinione, con alcuni membri che hanno preso le distanze dalle sue affermazioni.

Infine, l’opposizione politica non ha risparmiato critiche al generale Vannacci, definendo le sue parole pericolose e ridicole. Si è sollevata anche la questione della sua idoneità a ricoprire una carica pubblica, considerando le sue posizioni controverse e divisive.

In questo clima di dibattito acceso, rimane da vedere quali saranno le conseguenze delle dichiarazioni del generale Vannacci e come queste influenzeranno il panorama politico e sociale italiano.

A Napoli super Svilar e Abraham salvano la Roma

Un super Svilar e un ritrovato Abraham salvano la Roma al ‘Maradona’. Finisce 2-2 una partita in cui la squadra di Calzona, riapparsa concentrata e aggressiva dopo i due giorni di ritiro, mette a dura prova la difesa dei giallorossi che trovano nel loro portiere un baluardo pressoché insormontabile. Svilar tiene in piedi la sua squadra per tutto il primo tempo, che si conclude a reti inviolate nonostante il dominio netto che il Napoli esercita sul campo e le numerose occasioni da gol che gli azzurri creano ma non riescono a trasformare. Il pareggio serve a mantenere la Roma alla stessa distanza dalla Roma e allontana ancor di più il Napoli dalla zona che vale l’Europa. Gli azzurri ritrovano se stessi e sul piano dell’impegno e dell’agonismo la squadra di Calzona, dopo tanto penare, sembra essersi finalmente tornata ai livelli della passata stagione. La Roma soffre sempre lo spirito di iniziativa dei padroni di casa. Grazie anche all’appoggio convinto dei centrocampisti, la difesa del Napoli non offre mai occasioni ai giallorossi e Dybala, Azmoun e El Shaarawy non riescono mai a entrare nel vivo della gara. Nel primo tempo gli azzurri vanno vicini al gol in più di una circostanza e soprattutto nell’ultimo quarto d’ora assediano la Roma nella propria area di rigore, senza consentire mai alla squadra di De Rossi di mettere la testa al di là della linea di metà campo. Tuttavia nessuno, da Osimhen ad Anguissa, da Di Lorenzo a Kvaratskelia, riesce a concretizzare le tante occasioni per passare in vantaggio che la squadra riesce a costruire. L’andamento della partita non cambia nella ripresa. E’ il Napoli a creare tanto e la Roma cerca di contenere le offensive degli azzurri con manovre articolate a centrocampo che hanno più lo scopo di raffreddare le iniziative avversarie che non di procurare pericoli per la difesa degli azzurri. Al 14′, però, la partita si sblocca. Ed è proprio la Roma a passare in vantaggio, grazie a un calcio di rigore trasformato da Dybala, che è anche il primo tiro della partita dei giallorossi nello specchio della porta. Juan Jesus nel maldestro tentativo di Anticipare Azmoun gli tocca una gamba e Sozza decreta il calcio di rigore, confermato dal Var. Il Napoli reagisce a dopo 4′ trova il gol del pareggio. Ci vuole la deviazione di Kristensen su un tiro dalla media distanza di Olivera, incuneatosi centralmente in area di rigore, per battere l’insuperabile Svilar. La palla si impenna in maniera innaturale e scavalca il portiere giallorosso. Il Napoli continua a imperversare nella metà campo avversaria alla ricerca del gol del vantaggio. Le occasioni per gli azzurri arrivano a ripetizione mentre la Roma costruisce una sola buona opportunità con un tiro di Pellegrini deviato da Meret. Al 38′ gli azzurri trovano il gol del vantaggio con un rigore trasformato da Osimhen. E’ Kvaratskhelia a procurarselo con una caparbia azione sulla riga dell’area. Sanches gli tocca una gamba. Sozza prima fa continuare ma viene poi richiamato al video dal Var e concede il rigore. Per gli azzurri l’impresa sembra compiuta ma al 44′ su calcio dalla bandierina Ndicka colpisce di testa e Abraham devia il pallone in rete. Il guardalinee alza la bandierina ma il controllo del Var dimostra che il tacco di una scarpetta di Di Lorenzo teneva in gioco l’attaccante inglese della Roma. Finisce con l’ennesima delusione per i tifosi del ‘Maradona’ che durante l’intero arco della partita avevano fatto partire cori di contestazione nei confronti della società e del presidente De Laurentiis ma che questa volta, però, non possono contestare i giocatori, autori di una prestazione eccellente. La vittoria svanita è solo l’ennesima conferma di una stagione nata male e che si avvia a finire perfino peggio di come era cominciata.

Adoc, avvio del mercato libero nella totale disinformazione

“L’avvio del mercato libero continua nella totale disinformazione e a solo danno dei consumatori vittime di call center aggressivi”. Lo afferma in una nota la presidente dell’Adoc Anna Rea definendo “inaccettabile che le aste per i clienti vulnerabili possano atterrare su prezzi più alti di quelli per clienti nelle tutele graduali”.

“Siamo convinti – prosegue – che se si vogliono realmente aiutare i consumatori devono essere progressivamente spostati oneri e accise dalle bollette energetiche nella fiscalità generale. In questa totale disinformazione e preoccupazione giudichiamo positivamente la proposta del presidente della Commissione Attività Produttive Gusmeroli di poter rientrare nel mercato tutelato attraverso lo sportello del consumatore di Arera per poter superare l’ostruzionismo di alcune società e per poter dare una reale risposta ai consumatori ormai alla deriva. Siamo ancora in attesa – conclude Rea – della campagna informativa tanto annunciata e di cui si sono perse le tracce”. (In foto la presidente Anna Rea ospite del format Appuntamento con l’Europa, in onda su Napoflix)

“Siete fascisti”. Così la sinistra continua a perdere elezioni ed elettori

Fascista! Si vabbè… Sembra di rivivere lo scambio di accuse tra Fanfani e la sinistra in parlamento nel 1958. Fanfani rispose: “Un giorno verrò qui con l’elenco di tutti i fascisti che ci sono tra di voi”.

Oggi, per la sinistra italiana, se non ti proclami pubblicamente antifascista sei automaticamente un fascista. Che cretinata!

L’attenzione è tutta concentrata su questo, mentre l’inflazione e la instabilità geopolitica mettono a dura prova la nostra economia. Il deficit vola al 7,4%, il più alto d’Europa fa sapere Eurostat, mentre la Corte dei Conti avverte che situazioni debitorie eccessive espongono il sistema economico a rischi di instabilità.

Schlein, Fratoianni e intellettuali (e pseudo-intellettuali) vari discutono appassionatamente di Costituzione e antifascismo (benissimo!), disinteressandosi dei problemi reali che vivono gli italiani e che il Governo riesce a nascondere con l’abilità di chi fa il gioco delle tre carte nei pressi della stazione centrale di Napoli.

Come il riarmo, con la prospettiva di arrivare in Italia al 2/% del PIL per le spese militari. Che importa se l’Italia è ultima nella classifica Ue per tasso di occupazione femminile?

Il bello, poi, è che La Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera, anziché occuparsene, impegnano pagine e redattori per scavare nei pensieri fascisti e pseudo-fascisti di chi non va in televisione a dire che è antifascista. E nel mentre nel Canale di Suez, a gennaio le entrate sono dimezzate (46% in meno, da 804 a 428 milioni di dollari) a causa della crisi del Mar Rosso. Ma lo scrive Shipping Magazine, mica lo trovi sui nostri principali quotidiani e mica lo denuncia la sinistra! E le navi che trasportano merci, sia quelle che importiamo che quelle che esportiamo, devono circumnavigare l’Africa per evitare il canale di Suez, con un aggravio di costi che, a cascata, pesa sulle famiglie.

Né la sinistra ha imparato qualcosa dopo la sconfitta in Abruzzo e poi con la brutta figura, e la successiva batosta, rimediata in Basilicata; né la stampa “anti-regime” ha rimodulato la narrazione finendo per danneggiare proprio chi avrebbe voluto sostenere. Da qui all’8 giugno un cambio di rotta è difficile ma non impossibile.

Europa al Centro del Cambiamento Climatico: Temperature in Rapida Ascesa e Impatti Drammatici

L’Europa è il continente che sta riscaldando più rapidamente, con temperature che aumentano a circa il doppio della media globale. Il rapporto “Stato europeo del clima 2023″ di Copernicus e dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) indica che i tre anni più caldi si sono registrati a partire dal 2020, con gravi impatti sulla salute e l’economia. La mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi 20 anni.

Nel 2023, i disastri climatici hanno causato numerosi morti: 63 per tempeste, 44 per inondazioni e 44 per incendi. Le perdite economiche sono stimate in oltre 13,4 miliardi di euro. L'”estate prolungata” ha visto ondate di calore, incendi e siccità, ma anche un record nella produzione di energia da fonti rinnovabili al 43%.

Tuttavia, il clima è stato imprevedibile, con giugno che è stato il più caldo nell’Europa nord-occidentale, mentre nelle aree mediterranee le precipitazioni sono state ben superiori alla media. Le condizioni estreme continuano a intensificarsi, mettendo a rischio la salute delle persone e causando danni significativi.

Drammatico Omicidio a Esino Lario: Assessore Ucciso con un Falcetto da Giardinaggio, Arrestato il Vicino di Casa

La tranquilla comunità di Esino Lario, un piccolo centro montano nel Lecchese, è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato tutti senza parole. Pierluigi Beghetto, 53 anni, consigliere comunale e assessore nel paese, è stato ucciso questa mattina con un falcetto da giardinaggio dopo un litigio con il vicino di casa. L’assalitore, Luciano Biffi, un sessantenne musicista di strada, è stato arrestato poco dopo il delitto.

L’incidente si è verificato in via Verdi, poco prima delle nove del mattino. Secondo le prime ricostruzioni, Beghetto è stato dapprima aggredito con una mattonella e poi colpito più volte con il falcetto, provocandogli ferite gravissime e letali. L’assessore è morto sul posto, prima che i soccorritori potessero intervenire.

La causa scatenante del conflitto sembra essere stata una discussione relativa a problemi di vicinato, con oggetti lasciati nel posto sbagliato. Si parla di tubi che sconfinavano nel giardino altrui, ma i dettagli sono ancora oggetto di indagine. Il dissapore tra Beghetto e Biffi sembrava andare avanti da tempo, e il tragico epilogo ha sconvolto l’intera comunità.

Beghetto era originario di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza, e aveva una seconda casa a Esino Lario, dove era molto attivo e conosciuto. Di professione elettricista, aveva una passione per l’apicoltura, con l’azienda agricola Ape Montana. Era anche un volontario del gruppo antincendio locale e si impegnava per gli impianti da sci. La sua morte lascia una moglie e due figli di 17 e 23 anni.

Il sindaco di Esino, Pietro Pensa, ha espresso il suo dolore per questa tragedia, dichiarando: “Una vicenda tragica che scuote tutti”. Ha proclamato il lutto cittadino e ha annullato tutte le manifestazioni previste nei giorni successivi. I carabinieri del Comando provinciale di Lecco e il sostituto procuratore di turno hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto e inquadrare la personalità dell’arrestato.

Questo tragico episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla crescente tensione nei rapporti di vicinato. In una comunità così piccola, il fatto che una discussione possa sfociare in un omicidio è un duro colpo per tutti. La comunità di Esino Lario è ora impegnata a elaborare il lutto e a sostenere la famiglia di Pierluigi Beghetto in questo momento difficile.

Calzona: “Responsabilità mia, inconcepibili questi avvii”

“La responsabilità è mia. Ci siamo consegnati nelle mani dell’Empoli che sapevano esse assatanato”. Così il tecnico del Napoli Francesco Calzona, dopo la sconfitta contro l’Empoli. “È la testa che non funziona – aggiunge -. I test che facciamo settimanalmente parlano di una squadra che sta bene. Questa squadra si porta dietro scorie di un’annata balorda. Io sto provando anche con mezzi duri a scuoterla. Pensavo di poter fare di più. Adesso dobbiamo lavorare. Starò addosso ai giocatori. Siamo in debito con una città intera. E con la società perché il club ci paga. Bisogna essere uomini e professionisti. E non possiamo terminare il campionato così”. Per Calzona “non ha funzionato l’approccio alla partita che è stato feroce fa parte dell’Empoli, noi siamo entrati molli in campo, non abbiamo affondato, siamo stati timidi, è inconcepibile”. Sulla possibilità di raggiungere la Champions per l’allenatore del Napoli “se le perdiamo è difficile pensare di arrivare a questo traguardo, dobbiamo cercare di onorare la maglia, dare di più, entrare in partita prima. C’è un dato sconcertante: siamo la squadra che ha segnato di meno nei primi 15 minuti, non abbiamo mai un approccio come si deve, l’Empoli lo ha avuto ed ha vinto la partita. Siamo anche troppo leziosi, nel primo tempo pure col possesso di palla lo siamo stati, questa mancanza di rabbia nel riconquistare palla ce la portiamo dietro da quando sono arrivato io, la colpa è la mia, non sono riuscito a comunicargli il concetto importante della riconquista della palla. Nel secondo tempo non abbiamo mai tirato in porta, siamo leggibili, è un peccato perchè la squadra ha qualità. La colpa è mia. Le vicissitudini del Napoli di quest’anno sono note, non pensavo di trovare una situazione così, giocando ogni tre giorni qualche magagna l’abbiamo nascosta, però questa squadra deve fare di più”. Calzona si rivolge anche ai tifosi: “Chiedo scusa ai tifosi del Napoli, a quelli che ci seguono in trasferta e fanno sacrifici per sostenerci, domenica avevamo 51mila tifosi allo stadio, la contestazione ci sta tutta e la dobbiamo accettare. I tifosi del Napoli fanno contestazioni equilibrate e posso solo ringraziarli e chiedere scusa per questo finale di stagione non bello”.

Calcio a 5: Benevento conquista la promozione in Serie A

Storica promozione per il Benevento 5: con la vittoria per 6-2 sul Città di Melilli terzo in classifica, conquista al PalaTedeschi la promozione nella Serie A del calcio a 5 con una giornata di anticipo. Pienissimo il palazzetto di via Rivellini, colorato interamente di giallorosso per l’occasione. Tante le istituzioni presenti, così come ha assistito all’attesissimo match anche la squadra del Benevento calcio, con l’allenatore Gaetano Auteri e la dirigenza. Alla sirena è esplosa la festa con cori e foto. Il Benevento 5 passa subito in vantaggio con Milucci e chiude la prima frazione sul 3-0 (Lolo Suazo, De Crescenzo). Anche la ripresa è vincente: vanno a segno Arvonio e ancora De Crescenzo, mentre Imparato sigla la rete del 6-1. Nel mezzo il gol ospite firmato Ique, che timbra nel finale la doppietta per il definitivo 6-2. Con questa vittoria i giallorossi di mister Centonze mantengono la distanza di 5 punti dal Manfredonia, vittorioso in Molise, e prossimo avversario nell’ultima giornata di regular season.

Napoli: Traghetto “Isola di Procida” Urta Contro Banchina al Molo Beverello, 29 Feriti

Un incidente sconcertante ha scosso Napoli al Molo Beverello, dove il traghetto veloce “Isola di Procida” ha urtato violentemente la banchina durante le operazioni di ormeggio. L’evento è avvenuto mentre la città ospitava il G7 dei ministri degli Esteri, proveniente da Capri. Il traghetto trasportava diverse centinaia di passeggeri, tra cui molti stranieri, quando l’incidente ha ferito una trentina di persone, fortunatamente nessuna in condizioni critiche, tutte classificate come codice giallo o verde.

Le operazioni di soccorso sono state immediate, con il personale medico del 118 che ha prestato assistenza ai feriti sul posto e trasportato alcuni di loro negli ospedali più vicini, principalmente per traumi maxillo-facciali. L’impatto è stato così violento che molti passeggeri, quasi tutti in piedi al momento dell’incidente, sono caduti a causa della forza dell’urto.

Secondo la compagnia di navigazione, l’incidente è stato probabilmente causato da un problema tecnico. La società ha assicurato di attivare tutte le procedure di assistenza previste per i passeggeri e di collaborare pienamente con le autorità marittime per stabilire le cause dell’incidente. Sul posto sono giunti anche gli uomini della Capitaneria e della Polizia di Stato per gestire la situazione.

Le prime ipotesi suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa dell’incidente. Nonostante le condizioni meteo segnalassero onde alte e raffiche di vento, la navigazione era considerata praticabile. Tuttavia, durante l’attracco al Molo Beverello, una improvvisa raffica di vento potrebbe aver destabilizzato la nave, causando l’incidente.

Le indagini sono ancora in corso per chiarire completamente la dinamica dell’evento. In questo momento, l’attenzione è rivolta al benessere dei passeggeri coinvolti e alla determinazione delle cause dell’incidente per garantire la sicurezza delle future operazioni portuali.

Rischio Guerra Nucleare in Ucraina Dopo Attacco al Radar Russo: Putin Decreta Cosa Potrebbe Seguire

L’Ucraina ha potenzialmente oltrepassato una delle linee rosse della Russia dopo un presunto attacco di droni contro una stazione radar russa. Secondo Newsweek, questo potrebbe portare a una risposta nucleare da parte di Mosca. L’attacco, avvenuto il 11 aprile, ha preso di mira una stazione radar nella città di Kovilkino, situata nella Repubblica di Mordovia, a circa 360 miglia dal confine ucraino. Questa stazione radar fa parte della rete di ricognizione e allarme rapido della Russia per attacchi aerospaziali.

Secondo fonti della rivista statunitense, i risultati dell’attacco sono ancora in fase di valutazione. Mentre i media ucraini riportano danni all’edificio che controlla il sito, le autorità russe hanno dichiarato di aver abbattuto due droni. La minaccia di un attacco nucleare viene ora considerata reale, poiché l’Ucraina avrebbe potuto superare una delle condizioni che giustificano l’uso di armi nucleari da parte della Russia, come stabilito da un decreto presidenziale del 2020.

Queste condizioni includono l’uso di armi nucleari da parte del nemico contro i territori russi o i suoi alleati, nonché l’impatto del nemico su strutture statali o militari critiche della Russia, il cui fallimento porterebbe all’interruzione delle azioni di risposta delle forze nucleari. Finora, la minaccia di un’escalation nucleare è stata utilizzata come strumento di pressione da parte della Russia per ostacolare gli aiuti occidentali all’Ucraina e ottenere concessioni politiche e territoriali da Kiev.

Nonostante le tensioni, gli Stati Uniti non hanno ricevuto segnali che la Russia stia preparando un attacco nucleare. Mosca ha finora risposto con armi convenzionali agli attacchi ucraini, ritirando le forze in posizioni più sicure anziché intensificare il conflitto. Tuttavia, il rischio di una guerra nucleare rimane un’ombra costante sul conflitto in corso in Ucraina, con entrambe le parti consapevoli delle catastrofiche conseguenze di un tale scenario.